L’anno inizia senza venti docenti, in ginocchio le scuole elementari di Mulazzano, Cervignano e Casalmaiocco

Il preside: «Con 500 alunni iscritti non possiamo garantire la sorveglianza»

Con l’assenza di una ventina di docenti, scuole primarie a mezzo servizio a Mulazzano, Casalmaiocco e Cervignano, dove le famiglie salgono sulle barricate. Il caso è quello delle primarie presenti nei tre comuni dell’Alto Lodigiano, dove anche questa settimana gli alunni termineranno le lezioni alle 12.30 e non alle 16.30 come invece previsto dagli orari canonici. Tutto questo non ha ovviamente mancato di mettere in subbuglio i genitori, che hanno incalzato sulla necessità di risolvere quanto prima l’emergenza. «Solo in questi giorni abbiamo ricevuto la circolare che annuncia il proseguimento per un’altra settimana della frequenza solo al mattino causa mancanza di docenti - afferma il papà di un alunno interessato dal disservizio -. Abbiamo quindi dovuto organizzarci in extremis con evidenti disagi e sacrifici: chiediamo dunque al provveditorato di Lodi di far fronte quanto prima ad una situazione tanto insostenibile». Sulla vicenda ha preso posizione il dirigente scolastico Andrea Vergani, che guida la scuola dell’infanzia nella frazione mulazzanese di Cassino d’Alberi, le tre primarie di Mulazzano, Casalmaiocco e Cervignano e la secondaria di primo grado a Mulazzano.

«Su un totale di un centinaio previsti tra le scuole primarie e la secondaria, al momento all’appello mancano una ventina di docenti - afferma il dirigente scolastico -. Se l’anno scorso la carenza riguardava soprattutto la secondaria, attualmente ad essere penalizzate sono invece le primarie, dove in tutto gli studenti sono nell’ordine dei 500 distribuiti tra le scuole Manzoni di Mulazzano, Canette di Casalmaiocco e Marmont di Cervignano: in assenza di un adeguato numero di insegnanti, diventa impossibile garantire la sorveglianza all’interno delle scuole. Anche perché ad essere assenti sono soprattutto i docenti di sostegno, che si trovano affrontare le situazioni più delicate. Si spiega così l’inevitabile decisione di concludere le lezioni alle 12.30, ma in questa fase diventa impossibile anche organizzare i servizi di pre e post scuola: siamo ovviamente consapevoli delle difficoltà delle famiglie, ma non possiamo fare molto altro né sappiamo quando si concluderà l’emergenza».

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