«Corruzione per i metrò Atm»: arrestato un ingegnere di Merlino

Un 66enne dirigente della Siemens coinvolto nell’inchiesta della procura di Milano

Corruzione nei lavori su infrastrutture della metropolitana Atm di Milano: 12 persone sono finite in carcere, tra le quali l’ingegnere 66enne nativo di Bergamo ma residente a Merlino G.C., alto dirigente di Siemens Spa, un’altra ai domiciliari, e altri 15 indagati a piede libero, cui si aggiungono 7 aziende private per responsabilità amministrativa d’impresa. Sono i numeri dell’operazione che è scattata ieri a opera del Nucleo di polizia economica e finanziaria della guardia di finanza di Milano, a seguito dell’ordinanza di oltre 400 pagine firmata dal gip ambrosiano Lorenza Pasquinelli, giudice che aveva esordito alcuni anni fa al tribunale di Lodi, prima al dibattimento penale e poi come gip/gup,

Il procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco sottolinea che «le indagini hanno investito otto gare di appalto, a vario titolo turbate e/o oggetto di accordi corruttivi, per un valore complessivo di oltre 150 milioni di euro». Solo mentre gli indagati erano sotto osservazione, dall'ottobre del 2018 al un anno fa, la Finanza ha annotato promesse o effettive dazioni in denaro per oltre 125mila euro, ma secondo la Procura di Milano il maggiore vantaggio per alcuni degli indagati consisteva nell’acquisizione di subappalti: in particolare a quello che appare come il principale indagato, il “responsabile dell’unità amministrativa complessa sugli impianti di segnalamento e automazione delle linee metropolitane 1,2,3 e 5” Paolo Bellini, 54 anni, mantovano di casa a Cernusco sul Naviglio, viene contestato di aver”occultamente creato e diretto” due società che le varie imprese aggiudicatarie avrebbero poi coinvolto nei subappalti. «Sono stati inoltre raccolti elementi relativi a un ulteriore e più risalente episodio di corruzione - sottolineano gli inquirenti - avvenuto nel 2006 per l’assegnazione dell’appalto del sistema di segnalamento della linea metropolitana M1, nel cui contesto sono emerse le recenti criticità (frenate brusche di emergenza)».

La Finanza ritiene di aver individuato anche assunzioni pilotate di «soggetti privi delle necessarie professionalità». In un caso dalle intercettazioni è emerso che un dipendente Atm sarebbe stato assuntore abituale di stupefacenti vari nel periodo sotto indagine e avrebbe eluso un controllo tossicologico utilizzando l’urina di un collega.

Perquisizioni e sequestri di documenti hanno interessato non solo gli uffici di Atm Spa, che è di proprietà del Comune di Milano, ma anche abitazioni e sedi di società nelle province di Monza, Savona, Parma, Reggio Emilia, fino al Centro e Sud Italia. A coordinare l’inchiesta i pm milanesi Maurizio Romanelli e Giovanni Polizzi.

E non sono mancate neppure le reazioni politiche: «Da milanese sono molto preoccupato e dispiaciuto per gli arresti per presunte tangenti all’Atm» è la reazione del leader della Lega Matteo Salvini, che si aspetta «parole chiare dal sindaco Beppe Sala e dai vertici Atm nominati dal centrosinistra». Sala prontamente ha risposto chiedendo «misure esemplari» nei confronti dei manager disonesti e Atm ha annunciato che si costituirà parte civile.

Tra gli arrestati anche due manager di Alstom Ferroviaria, la società di impiantistica che aveva fornito anche lo scambio finito sotto accusa da parte della Procura della Repubblica di Lodi per il deragliamento del Frecciarossa Milano - Salerno del 6 febbraio scorso nel Lodigiano al “Pm Livraga” in territorio di Ospedaletto.n

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