Un trionfo per essere

davvero “hockey city”

Mario Raimondi

Conquistiamola! Dopo 33 lunghissimi anni la Coppa Italia può tornare a Lodi. E dopo 17 anni l'hockey lodigiano può tornare a vincere un trofeo che conta (l'ultimo è stato nel 1994, la Coppa delle Coppe). La grande attesa è quasi finita: da questa sera si può, finalmente, vincere. Rivincere. Un appuntamento atteso da tanto, forse troppo tempo, dai tanti appassionati di hockey in città. Una bacheca “povera”, quella dell'Amatori, che ancora stride con quella definizione di “hockey city” che la nostra città ha saputo conquistarsi per la passione della sua gente, ma che da questa sera può arricchirsi di un nuovo prestigioso trofeo. Un trampolino di lancio, non certo un punto di arrivo per una società che ha saputo programmare la sua crescita tornando gradualmente e soprattutto oculatamente ai vertici in Italia e in Europa. Certo, la partita contro il Bassano bisogna ancora giocarla, ma la vittoria per 7-3 all’andata, e il momento magico della squadra di Marzella che sabato ha piegato con un clamoroso 6-1 il Vic, uno dei club più quotati di Spagna, consentono un giusto ottimismo. Troppe, alcune clamorose, le delusioni vissute negli anni per poter solo immaginare un'ennesima beffa. Questa sera la coccarda tricolore potrebbe passare dai colori bianconeri di Viareggio ai giallorossi di Lodi, da giocatori che hanno scritto le pagine più gloriose dell'hockey nazionale a chi, si spera, si appresta a scriverle. Un augurio, ma anche una speranza fondata. La finale di Coppa Italia è già di per sé una grande vittoria, per molti. Per la società, per i giocatori, che stanno dimostrando di essere una vera squadra, per i tifosi giallorossi, gli unici in Europa a seguire ovunque l'Amatori, e per tutti gli sportivi della città. Questa sera al “PalaCastellotti” saranno in tantissimi: mai nella storia dell'Amatori la prevendita aveva avuto un successo di tali dimensioni. Una vittoria anche per chi ha contribuito a costruire questa squadra vincente con il lavoro fatto negli anni scorsi, soprattutto negli anni più bui dell'hockey lodigiano quando, dopo il fallimento dell'Amatori, l'hockey rischiò di restare solo un ricordo. Tra questi Severino Bianchetti ai quali i tifosi più caldi hanno dedicato la loro curva e che lo ricordano sempre a ogni appuntamento importante. Tanti motivi insomma per tornare a vincere, perché Lodi diventi “hockey city” anche per i successi, e non solo per la passione. Nella bacheca giallorossa c'è ancora tanto spazio, grande, come il cuore giallorosso di questa città. Vecchio Amatori ora tocca a te: devi vincere!

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