OSPEDALETTO Addio all’ecomostro, il terreno adesso appartiene al Comune

Demolito l’ecomostro di Ospedaletto Lodigiano, una vera ferita per la Bassa. In una decina di giorni, la palazzina incompiuta è stata rasa al suolo.

In base agli accordi stipulati fra le parti, l’abbattimento avrebbe dovuto essere terminato entro il 28 febbraio, ma, causa la crisi del coronavirus e il conseguente lockdown, è stato posticipato.

La storia dell’ecomostro di Ospedaletto ha radici profonde. Circa quindici anni fa, infatti, la palazzina prese il posto della storica ex cascina Noviziato, una struttura architettonicamente adeguata al contesto circostante (abbazia e noviziato), a differenza del palazzone multipiano.

Nel dettaglio, il piano di lottizzazione lasciato in eredità dall’ex giunta del sindaco Montanari prevedeva la costruzione di due lotti, di cui solo il primo fu completato. Nell’ormai lontano 2008 poi il tribunale di Milano comunicò il definitivo fallimento dell’ex proprietà e il 20 giugno 2016 la palazzina fu vinta all’asta da una società milanese che all’inizio pensò di completare il progetto originario mentre in seguito ipotizzò di destinare quegli stessi spazi a un polo socio sanitario privato di alto livello.

Una partita su cui si spese molto anche l’ex assessore di Ospedaletto Gianni De Carli, che aveva spinto per un abbattimento parziale o totale dell’immobile.

Alla fine del 2019, invece, la cessione di un lotto di terreno edificabile in via Fermi e la cessione del diritto di superfice di uso pubblico dei parcheggi presso lo stabilimento Inalca hanno permesso alla giunta Ferioli di acquisire l’area del cosiddetto ecomostro, previa demolizione del fabbricato però.

Per questo in data 16 dicembre 2019 è stato sottoscritto un preliminare di compravendita a rogito con il quale la proprietà, Dpr Immobiliare di Milano, si è impegnata a cedere l’area al Comune dopo aver demolito il fabbricato esistente. Costo dell’operazione per il Comune? Circa 413mila euro. 
Sara Tommasini