ZELO Giovanissimi vandali si scatenano nel posteggio chiuso e in piazza

Una situazione insostenibile: «A volte arrivano anche venti ragazzi»

Urla fino a tardi, bottiglie spaccate e rifiuti abbandonati nel centro di Zelo. Quasi una firma per i gruppi di ragazzini che tormentano le notti dei residenti in piazza Italia e nel parcheggio antistante. E proprio quest’ultimo luogo, circondato dai condomini, è diventato il punto di ritrovo abituale del popolo della notte, che “condisce” i propri incontri con atti vandalici segnalati più volte alle forze dell’ordine. «Il fatto è che questo parcheggio dovrebbe essere inaccessibile - dichiara l’assessore Sergio Groppaldi, che ieri ha svolto un sopralluogo -. Il Comune ha emesso un’ordinanza vietando l’accesso nel 2018 per la pericolosità dei muri di cinta di alcuni stabili adiacenti e l’assenza di particolari certificati». Eppure le reti metalliche e i massi di cemento collocati per impedirne l’uso vengono regolarmente spostati.

«All’interno del parcheggio, per stare comodi, ci hanno messo cinque sedie che sono state rubate dall’ex Siena Burger – illustrano i residenti -: ma non arrivano solo in cinque, qui si ritrovano, a volte, anche una ventina di persone. Si ubriacano, spaccano le bottiglie, rompono i muri e fanno i bisogni dove capita. È una situazione al limite della sopportazione». I segni delle notti brave si scorgono facilmente allargando lo sguardo sul piazzale, tra macerie, cocci di bottiglie, rifiuti e perfino una bici smontata. Dall’altra parte delle reti metalliche, non meno preoccupante è la situazione della piazza Italia, che è invece aperta a tutti i cittadini. «Anche qui abbiamo una situazione di degrado e di pericolosità che ci è stata segnalata dagli operatori commerciali e dai residenti - conferma l’assessore Groppaldi -. In particolare, l’area del porticato e le aiuole sono utilizzate come latrina, mentre la fontana è diventata un circuito dove i ragazzini fanno a gara col monopattino e con le biciclette. Atti di inciviltà quotidiani commessi soprattutto da minorenni che se vengono richiamati rispondono con insulti e minacce».

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