Vizzolo, la grande fuga di medici e infermieri dall’ospedale

Turni pesanti e proposte di lavoro più gratificanti rischiano di svuotare il presidio del Sudmilano

Carichi di lavoro stressanti, turni oberanti, poche opportunità di crescita professionale e sempre meno supporto operativo, e ormai da mesi «quello che era un fiore all’occhiello della sanità pubblica assomiglia sempre più a uno scatolone vuoto». È un grido d’allarme che arriva da più parti, e che in realtà si ripete da mesi, quello che cresce tra i lavoratori di Asst Melegnano Martesana dove ormai da tempo si assiste a una vera e propria “emorragia” di personale medico-infermieristico. A lasciare corsie e reparti, in alcuni casi anche strategici come lo è il Pronto soccorso – reparto dove ad andarsene sono stati il primario, due aiuti e sei infermieri tra cui anche il coordinatore – sono diverse figure professionali che hanno risposto, fanno sapere i responsabili di struttura, a bandi e offerte professionali certamente più allettanti. Il risultato è che, come da tempo sottolineano le rappresentanze sindacali e il comitato tutela salute che da mesi lancia appelli in difesa della sanità pubblica, le strutture ospedaliere sudmilanesi, il Predabissi in particolare, sembrano essere ormai in forte sofferenza. I bandi aperti per ricerca di figure professionali, sia medici sia infermieri, non sembrano a oggi riuscire a sopperire alla ormai sempre più cronicizzata carenza di personale, situazione che apre forti ambiti di preoccupazione da parte di responsabili e dipendenti. Sul fronte sindacale al momento pare prevalere comunque l’attesa nei confronti dell’ormai imminente presentazione del Piano organizzativo aziendale strategico, piano che, trapela dalla direzione sanitaria, potrebbe imprimere una decisa sterzata.

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