Violenza sessuale, condannato a nove anni in primo grado

Secondo l’accusa l’imputato avrebbe abusato della figlia di un’amica di famiglia

Un muratore 41enne della Bassa Bergamasca, sposato, è stato condannato in primo grado dal tribunale di Lodi a nove anni di reclusione per violenza sessuale, per induzione e per costrizione, ai danni di una ragazzina del Melegnanese, a partire, secondo l’accusa, da quando lei non aveva ancora compiuto i 14 anni, fino a quando, a poco più di vent’anni, la giovane si era confidata con una psicologa e aveva trovato la forza di denunciare. L’uomo, B.I., incensurato, ha sempre negato ogni addebito, smentendo tra l’altro di essersi mai trovato da solo con lei nella sua cameretta, come invece la vittima sostiene.

La ragazza, all’esito delle articolate indagini coordinate dal pm Alessia Rosanna Menegazzo e dell’istruttoria del processo a Lodi conclusa dal pm Aurora Stasi, è stata ritenuta vulnerabile perché, nella preadolescenza, le sarebbe mancato il riferimento della figura paterna a causa di una separazione. La madre aveva un’amica cui era molto legata, e che spesso andava a trovarla a casa, a volte portando con lei anche il proprio marito, che è poi finito accusato per questi fatti.

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