«Vigiliamo affinchè nella pandemia le diseguaglianze non si allarghino

Dalla cattedrale di Lodi il messaggio del vescovo Maurizio in occasione della Messa crismale del Giovedì santo

«Il presbitero è padre e fratello, ma anche amico di Cristo e di quanti ne formano il corpo ecclesiale. Con lui è amico dell’umanità. Ci chiamiamo “ministri” perché secondo il significa originario siamo i più piccoli di tutti, come afferma Papa Francesco. La crisi della salute contagia lavoro, economia, educazione. A noi sacerdoti è chiesta maggiore vigilanza per evitare che le disuguaglianze si allarghino. Già nel 2015 nell’enciclica “Laudato si’” il Papa faceva notare che non ci sono due crisi separate, una ambientale e l’altra sociale, ma una crisi sola». Questo il messaggio del Vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti ai sacerdoti nel Giovedì Santo, giorno in cui proprio i sacerdoti di tutta la diocesi si ritrovano in Cattedrale per la Messa crismale e il rinnovo delle loro promesse. «Voi, figli carissimi – ha detto il vescovo, rivolto ai fedeli - pregate per i vostri sacerdoti, e pregate anche per me». Presente anche il vescovo emerito monsignor Giuseppe Merisi nel 50esimo di ordinazione sacerdotale e i diaconi che saranno ordinati quest’anno, la Messa del Giovedì Santo in Cattedrale ha visto anche la presentazione all’altare e la benedizione dell’Olio degli Infermi, dell’Olio dei catecumeni e dell’Olio per il Crisma.

Sulla dimensione della sinodalità (la Chiesa di Lodi sta procedendo verso il 14esimo Sinodo), ha detto monsignor Malvestiti: “La prima espressione di ordinaria sinodalità rimane la messa domenicale, che nutre i battezzati per mandarli da cristiani nella storia, entrando nella carne del mondo con i segni di Cristo e della Chiesa”.

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