VIDEO Ex Consorzio, ecco ciò che resta:
uffici distrutti e vecchi sacchi di mangime

Nel video di un nostro lettore le immagini della immensa struttura oramai fatiscente che a Lodi presto sarà demolita per fare spazio a Esselunga

È stato per anni un vero e proprio buco nero nel tessuto urbanistico di Lodi: l’ex-Consorzio Agrario, a breve, dovrebbe essere abbattuto per fare spazio a un supermercato, ma in pochi sanno davvero cosa si cela ancora dietro i muri di questo vecchio complesso. Un lettore del «Cittadino» ha inviato alla redazione un documento video che aiuta a capire meglio di cosa si sta parlando quando si affronta il tema dell’ex-consorzio e che, tra qualche mese, potrebbe diventare una importante testimonianza di qualcosa che non esiste più.

Nel video, innanzitutto, si vedono alcune immagini aeree che dimostrano l’incredibile estensione degli edifici: un intero isolato che ospita magazzini, silos, piazzali, parcheggi e uffici. Riprese affascinanti di un esempio di archeologia industriale lasciato a se stesso nel corso degli anni, tanto che alcuni muri sono crollati, le finestre sono state in gran parte rotte, e il tetto è cadente. Entrando negli edifici, poi, si scoprono altre sorprese: in alcuni punti, la struttura sembra in buone condizioni, e colpisce la luce intensa che entra dalle grandi vetrate. Qua e là si vedono ancora elementi d’arredo, come scrivanie e sedie, mobili accatastati, e persino vecchi faldoni buttati in un angolo, contenenti chissà che documenti. In altri punti, sono evidenti i resti di qualche bivacco ma, cosa ancor più sorprendente, ci sono ancora delle vere e proprie cataste di sacchi contenenti mangimi.

Il reportage all’interno della struttura prosegue salendo piccole scale di ferro e arrivando fino ai piani più alti, dove si può vedere il tetto dell’edificio, e un’incredibile visuale della città circostante: da un lato, la stazione con il suo parcheggio e il terminal bus, chea sarà completamente rivisto; dall’altro, il complesso del Bpl Center di Renzo Piano, e le prime palazzine del quartiere Fanfani. Questa vista, ormai, è patrimonio di pochi: dentro l’edificio, evidentemente, si recano soltanto sporadicamente alcuni writer per lasciare i loro disegni e tag sui muri, che tra pochi mesi saranno abbattuti per diventare un centro commerciale.

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