Viaggio nel voto di San Giuliano

Curiosità e sorprese dalle urne

Gli apparentamenti non premiano. E l’astensionismo? Calma coi luoghi comuni, al ballottaggio c’è sempre. Si potrebbe riassumere così il fattore portante della vittoria di Alessandro Lorenzano al secondo round sangiulianese. Domanda numero uno: chi sono i cittadini che hanno fatto vincere largo il centrosinistra? Il nuovo sindaco di San Giuliano non ha stretto alleanze formali tra primo turno e ballottaggio (a meno di non considerare alleanza qualche “nì” fra le righe, pur importante) ed è passato da 4424 a 8270 voti, basandosi su quelli al candidato. Maurizio Broccanello ha fatto un chiaro patto con la Lega Nord ed è salito da 4309 a 6981, con il Carroccio che pesa i 2753 consensi di Stefano Dornetti. Dunque a Lorenzano senza “soccorsi” arrivano 3846 schede in più. Broccanello con il solo apporto leghista, calcolato sui voti a Dornetti (le croci sul nome del candidato leghista, non sullo spadone di Alberto da Giussano), sarebbe salito a 7050 circa, cioè più di quanto rastrellato nei fatti. La somma Pdl più Lega, fatta invece sui partiti e non sui candidati, produce 5770 voti, il che significa aumento di circa mille fra prima e seconda puntata. Morale della favola: Lorenzano ha incassato l’aiuto di un rinforzo “fantasma” (ma quanto mai provvidenziale) che va rintracciato secondo logica un po’ dappertutto.

Lo sfidante ha realizzato una progressione più chiara, con i voti lumbard che sembrano in effetti in carniere, ma si è fermato lì. Allora, chi ha fatto vincere Lorenzano? Senza escludere scenari più complessi - e cioè un rimescolamento dell’astensionismo - l’ipotesi più lineare è che il nuovo sindaco abbia incassato voti di tutti gli spezzoni di centrosinistra che avevano corso in solitaria. E quando si dice tutti è perché i numeri dicono che un solo alleato “occulto” non basta.

Massimo Molteni il 16 maggio ha incassato 2238 consensi, Giorgio Salvo (Movimento Cinque Stelle) 1094, Marco Toni 1930, Giovanna Bugada 542 e il comunista Sergio Borsato 259. Insomma, c’è da credere che lo spettro dei “barbari” in via De Nicola alla fine abbia smosso se non i capi le truppe: “agnostici”, toniani, grillini, sinistre alternative e così via. L’astensionismo, seconda domanda. Qualcuno già nelle ore dell’entusiasmo per il trionfo di Lorenzano diceva di andarci piano con il luogo comune del partito degli assenti. E rispolverava foglietti con i dati del 2009 i quali dicono una cosa chiara: né Gina Greco allora né il suo erede oggi hanno vinto con più di diecimila voti, che sarebbero più o meno un terzo della città “vera”, esclusi bambini e stranieri più o meno inconsapevoli dei destini locali. Forse non è l’astensione a condizionare i ballottaggi, ma sono i ballottaggi in sé a produrre astensione?

Infine alcune curiosità. Il numero di schede nulle: 534 al primo turno, 345 al secondo. È probabile che il famoso malcontento di una città in sofferenza si sia tradotto in modo fantasioso anche in “congratulazioni” ai politici che sono finite in questa pila di nulle. La geografia del voto. Broccanello ha vinto nelle sezioni 1, 11, 31,32 e 33, cioè in un seggio di Zivido, uno del Serenella e in tre di Sesto Ulteriano e frazioni. Le altre 31 incoronano tutte Lorenzano.

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