Ventuno comuni da “zona rossa” nel Lodigiano e nel Sudmilano

Attualmente le fasce di età più colpite dal Covid sono da 15 a 19 anni, gli studenti, e da 50 a 59 anni

Sono 13 nel Lodigiano e 8 nel Sudmilano i comuni che hanno superato la soglia dei 250 nuovi contagi ogni 100mila abitanti alla settimana, nel periodo tra l’1 e il 7 marzo, un valore che se riscontrato a livello regionale farebbe scattare in automatico la zona rossa: nel Lodigiano si tratta di Fombio (259 contagi ogni 100mila abitanti in una settimana), San Fiorano (272), Ospedaletto (293, stima però basata su meno di 6 casi), Orio Litta (296), Castiglione (258), Cornegliano (378), Vidardo (452), Casaletto (341), Mulazzano (397) , Tavazzano (298), Comazzo (299), Zelo (349) e Sordio (350).

Nel Sudmilano sono Vizzolo (273), Melegnano (312), Colturano (432), Mediglia (294), Paullo (361), Peschiera (260), Pantigliate (265) e Settala (341).

I dati provengono direttamente dell’Ats Città Metropolitana che colloca per il Lodigiano la media provinciale a 175 nuovi casi/settimana per 100mila abitanti, a circa 200 per Milano, e a ben 230 per tutta la provincia di Milano.

Va chiarito che gran parte delle località del Lodigiano conta poche migliaia di abitanti e di conseguenza anche incrementi ridotti possono comportare questi picchi statistici, tanto è vero che nella panoramica generale dell’Ats il Lodigiano, e soprattutto la Bassa hanno meno contagi/abitanti rispetto al Milanese.

La variabilità dei dati è confermata anche dal raffronto con la settimana precedente, dal 22 al 28 febbraio, quando nella “red list” comparivano invece Ossago, Fombio, Crespiatica, Corte Palasio, Borgo San Giovanni, Lodi Vecchio, Tavazzano, Casalmaiocco, Sordio, Zelo Buon Persico; nel Sudmilano, Cerro, San Zenone, Tribiano, Settala e Pantigliate. Solo quattro centri (Tavazzano, Sordio, Zelo, Pantigliate) hanno superato la soglia del 250 contagi settimanali per 100mila abitanti per due settimane consecutive.

Sicuramente un effetto positivo nell’evoluzione dei dati l’avrà la chiusura delle scuole superiori, dato che le medesime statistiche dell’Ats Città Metropolitana indicano che attualmente le fasce di età più colpite dal Covid-19 sono da 15 a 19 anni, gli studenti, e da 50 a 59, i loro genitori, inoltre è triplicata da gennaio l’incidenza nella fascia 0-4 anni, mentre si è dimezzata da novembre quella per gli over 80, e l’età media dei positivi si è abbassata a 45 anni, era a 77 anni un anno fa.

L’incidenza per centomila abitanti non va confusa con il numero reale di casi , poche unità a settimana per quasi tutti i centri citati, che contano poche migliaia di abitanti, e neppure con il totale da inizio pandemia. È un indicatore di quanto siano concentrati in quel territorio i nuovi contagi, e consegue generalmente alla presenza di focolai. Al riguardo intervengono i sindaci di due dei territori indicati dall’Ats: Nathalie Sitzia di Casaletto Lodigiano (137 casi totali dal 20 febbraio 2020) ritiene che sarebbe più indicativa una lettura per territori omogenei come Alto, Centro e Basso Lodigiano. Emma Perfetti di Castiraga Vidardo (156 casi totali dall’inizio della pandemia) ritiene che l’indice elevato possa anche essere la conseguenza di una comunicazione “concentrata” degli esiti dei tamponi di più giorni.

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