Varianti in Lombardia, il 64% dei ceppi di coronavirus mutati sono “inglesi”

Su circa 2mila tamponi analizzati, il 48% contiene varianti diverse da quelle già trovati nei mesi scorsi in regione

«Le analisi sui tamponi positivi realizzate dai laboratori lombardi hanno indicato una presenza del 64% della cosiddetta variante inglese»: lo ha detto la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, illustrando in Consiglio Regionale gli ultimi sviluppi sull’emergenza Coronavirus. «Lo scorso primo marzo - ha detto - si è conclusa l’ultima survey relativa alle varianti del virus presenti in regione. Complessivamente - ha aggiunto - sono stato analizzati 2.023 campioni, tra questi sono stati identificati 978 casi di variante pari al 48% così suddivisi: 578 inglesi, 18 sudafricane, 10 brasiliane e 372 compatibili con una delle 3 varianti».

In riferimento alle ultime ordinanze del presidente Attilio Fontana, la vicepresidente ha concluso che «le stesse ieri sono state anticipate al ministro della Salute, Roberto Speranza, al prefetto di Milano, Renato Saccone, all’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) ed all’Unione delle Province Italiane (Upi)».

Da Brescia intanto si apprende che dagli ultimi test genetici sui tamponi è emersa anche un’ulteriore variante finora individuata solo in Nigeria.

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