VACCINI Lotta al Covid anche a Natale, più di 600 in coda tra Lodi e Codogno

Intanto prosegue l’assalto per le prenotazioni dell’immunizzazione con prima disponibilità solo a febbraio

La lotta al Covid prosegue anche a Natale e Santo Stefano. In tutto il Lodigiano sono state oltre 600 le persone che si sono vaccinate, quasi 400 a Lodi e altre 250 circa a Codogno.

A comunicare i numeri il direttore socio sanitario dell’Asst di Lodi Enrico Antonio Tallarita.

«Abbiamo vaccinato quasi 400 persone a Lodi - spiega il manager - e altre 200 circa a Codogno, dalle 8 alle 14, sia il giorno di Natale, che a Santo Stefano. Da domani ( oggi , ndr) torna tutto nella normalità, con gli orari continuati e prolungati fino alle 20». Oggi, quindi, si vaccinerà tutto il giorno e da oggi riprenderanno anche le vaccinazioni in età pediatrica. A vaccinare il giorno di Natale, dopo l’appello del direttore generale Salvatore Gioia, è stata una squadra composta da 3 medici e 3 infermieri. «Le operazioni sono filate via lisce», spiega il dottor Tallarita.

Non sono state effettuate, invece, le vaccinazioni pediatriche. Un ragazzo di 12 anni compiuti, infatti, si è presentato spontaneamente il giorno di Natale, in anticipo rispetto alla prenotazione, sperando di trovare poca gente, e di essere vaccinato subito, ma è stato invitato a ripresentarsi il giorno programmato.

In questi giorni, i poli vaccinali sono stati presi d’assalto per le prenotazioni. Ieri, infatti, navigando il sito regionale delle prenotazioni, inserendo come codice di avviamento postale 26900, erano presenti, tra le strutture disponibili, solo il polo dell’ex tribunale di Crema e il polo della fiera di Lodi, con prima disponibilità il 6 febbraio per Lodi, l’11 per Crema. Nei giorni scorsi, il Parco tecnologico padano ha presentato il progetto del nuovo polo vaccinale: partirà non appena sarà inserita la disponibilità sul portale di Poste. A metà gennaio, invece, è in programma la riapertura del Cupolone di Sant’Angelo con i medici di famiglia barasini e una cooperativa. Dal territorio sono arrivate le richieste dei famigliari delle persone che devono essere vaccinate a domicilio perché le operazioni subiscano un’accelerata. A vaccinare in casa sono 3 medici delle Usca. Il direttore generale dell’Asst Salvatore Gioia, la vigilia di Natale ha lanciato un messaggio: «Invito la popolazione a fare il vaccino e ad avere fiducia - ha detto - perché la vaccinazione tutela dalla malattia grave. Le terze dosi sono il principale strumento che abbiamo a disposizione. La situazione, a febbraio e marzo 2020 non era così».

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