Un’apertura a chi crea posti di lavoro

Finalmente leggo un articolo scritto da un competente ed esperto in materia di logistica a firma dell’ing.Carlo Filippo Moro. Alla faccia del dottor Vigo, (incompetente per questa materia) e a tutti coloro che si sono dichiarati contrari alla logistica (naturalisti, verdi, animalisti, agricoltori, politici di destra e sinistra, leghisti e chi più ne ha più ne metta) senza conoscere la materia.Giusto per rafforzare l’articolo in oggetto, la logistica nel lodigiano dà lavoro a più di 5.000 addetti. Naturalmente non sono necessarie le lauree per fare il magazziniere o diplomi vari ma persone dotate di buona volontà che hanno bisogno (e voglia) di lavorare e guadagnare.Il futuro contempla uno sviluppo enorme della logistica in quanto tutte le fabbriche produttrici di qualsiasi prodotto sono destinate a lasciare l’Italia per andare a produrre nei paese dove la mano d’opera costa il 50 - 70 e anche 80% meno della nostra italiana. Quindi tutto lascia supporre che un paese come il nostro con 60.000.000 di abitanti avrà bisogno di essere rifornito continuamente di qualsiasi bene anche se la produzione è lontana migliaia di km. Alcuni Supermercati richiedono lrifornimenti giornalieri per mancanza di spazi al loro interno. Non si può certo pensare che il rifornimento avvenga poi dal paese che ha prodotto la merce (Polonia, Ucraina, Romania, ecc). L’unico mezzo è quindi quello di avere un magazzino attrezzato tecnologicamente, con temperature controllate e assicurazioni all’altezza del prodotto e tante altre cose, nel territorio italiano. La logistica diventa quindi indispensabile a meno che i politici lodigiani non privilegino l’aspetto estetico di tutto questo argomento e la gente del lodigiano prenda il treno e la macchina e vada a lavorare dove persone più aperte di mente (ma anche competenti) considerano la logistica come un’azienda primaria (cremonese, piacentino, milanese, pavese). In questi paesi infatti i politici si sono accorti che la logistica è il futuro.Leggo continuamente che prima di rilasciare nuove licenze per grandi complessi è prioritario occupare gli spazi dismessi. Vi informo che questi spazi, a parte l’ex area Gulf la quale non è assolutamente servita, sono appezzamente di poco conto (1000 - 2000 - 3000 - 4000 - 5000 mq) e quindi non utilizzabili. I miei, e come quelli dei grandi gruppi che fanno logistica in tutto il mondo, sono stabilimenti (capannoni industriali) da 25.000 mq cadauno. Nel mio caso dovrei fare almeno 10 capannoni da 2.500 mq distanti km l’uno dall’altro. Vi sembra possibile?Egregio direttore, perchè non mi organizza un incontro con tutte queste persone e politici contrarie, con tanto di nome e cognome, dopodichè li porterò a pranzo nel miglior ristorante della lombardia per ripagarli del tempo che mi hanno dedicato.Non dimentichiamoci che oggi per un posto di lavoro c’è gente che si suicida e quindi oggi un posto di lavoro vale una vita.Sicuro di non aver esagerato nell’esporre il mio stato d’animo ma di aver espresso la realtà odierna e futura, ritengo che sia indispensabile un’apertura verso chi produce posti di lavoro.Molto cordialmente.

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