Una vita piena solo di emozioni

Oggi, martedì 26 giugno, è la giornata internazionale contro la droga, voluta nel 1987 dall’assemblea generale dell’Onu per combattere i traffico e il consumo di stupefacenti. Ricordo al lettore che la droga c’è. Si ha l’impressione che il cittadino comune non s’accorga, eppure viene spacciata ovunque e consumata da giovanissimi, giovani e adulti. Su questo disagio il silenzio dei media sorprende e delude. Giovani, giovanissimi e adulti “sballono” tramite alcool, cocaina, droghe chimiche. Lo stato di alterazione psico-fisica è voluto, cercato. L’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti altera la psiche, modifica l’umore, determina una fragilità biologica e psicologica. Può causare disturbi psichiatrici irreversibili e comportamenti violenti verso la propria e altrui vita. La notizia di quel padre che buttò nel Tevere la sua bambina non può essere accantonata. Sono molti i ragazzi minorenni che abusano di alcol e che vengono portati al Pronto Soccorso in coma etilico. Ci chiediamo almeno il perché? O siamo così distratti e centrati sulla crisi economica da ignorare questi ragazzini a rischio? Come mai il ragazzo o ragazza sente il bisogno di essere così diverso, di perdere il controllo, di alterare il suo equilibrio? Come mai “sballa” in un tempo in cui la sua crescita è ancora tutta in gioco, vive ancora in piena fase di sperimentazione, lontano da una conoscenza approfondita di se stesso? Penso che il voler compromettere l’equilibrio interiore con una tossina sia dovuto a qualcosa che si è “rotto” interiormente... Che cosa? Me lo chiedo sempre, quando mi trovo di fronte a una vita compromessa, intossicata dalla marijuana, dalla cocaina o da qualche pastiglia anfetaminica. Il risultato non cambia, l’effetto è sempre una intossicazione che compromette la psiche, l’umore, l’equilibrio, la libertà interiore. Esseri ebbri, concede senz’altro una disinvoltura, una falsa libertà che di solito una persona crede di non avere, anche perché non sempre, specie nella adolescenza, il ragazzo possiede la disinvoltura o la sicurezza di sé, caratteristiche ancora in via di formazione. Del resto, l’emotività, a volte, non aiuta e spesso il ragazzo non ha gli strumenti necessari per controllarla, non è ancora in grado di mettere in atto un sistema mentale valutativo che fa da paratia agli scompensi psichici. L’euforia e la rilassatezza che l’alcol e lo stupefacente gli assicurano, il “benessere” psichico che ottiene immediatamente, gli fanno credere di aver trovato il modo di stare bene da solo, non aver bisogno di relazione, di partecipazione. Inoltre, le sostanze stupefacenti e alcoliche riattivano nella psiche l’accumulo di immagini virtuali, rendendo tutto più facile, immediato, raggiungibile. Il mondo reale con le sue difficoltà, incontri e sofferenze, viene sostituito da quello virtuale, privo di conflittualità. La mente del tossicodipendente e alcol dipendente favorisce una specie di attività onirica, quella che avviene in noi durante il sonno. I ragazzi sono attratti dal susseguirsi nella loro mente, come se fosse una moviola, d’immagini slegate, di un agire inconsapevole. Basta osservarli per cogliere il loro sguardo statico, i movimenti scoordinati, i comportamenti ingessati. Così che gli incontri interpersonali soffrono di spontaneità, di flessibilità. I ragazzi preferiscono incontri di massa “bagnati” dai boccali di birra e rallegrati da cocaina e spinelli. Una domanda è d’obbligo: come mai questi ragazzini godono di una libertà incontrollata da parte dei genitori, unita ad una disponibilità economica tale da consentire loro di accedere alle droghe a un divertimento costoso per trascorrere nottate in pub e in discoteche? Molti ragazzi sono davvero troppo lasciati a se stessi, vivono solo per divertirsi, confondono la libertà con il libertinaggio. Crescono in fretta perché lo stereotipo imposto è quello di un’apparente maturità, di un diventare donne prima del tempo attraverso l’ostentazione del corpo e uomini alla ricerca del sesso e sballo. Certamente, non sono tutti così i nostri ragazzi, ci sono i ragazzi “belli dentro”. Attenti però, il “virus” dello sballo ne infetta sempre di più. Molti genitori purtroppo sono assenti, stravedono per i loro figlioli, accettano persino le loro trasgressioni motivandole con confronti stupidi. Sono anch’essi figli alla ricerca dei bisogni, delle forti emozioni che hanno eliminato i sentimenti, i legami famigliari, l’amore. In casa non si dialoga più, i figli non raccontano ai genitori le loro difficoltà e paure. Il confronto interpersonale e la conoscenza dell’altro sono stati sostituiti da frenetiche e-mail. I genitori sono anch’essi contagiati dai miti stereotipi, dalla bellezza fisica del figlio o figlia e non avvertono il vuoto dell’anima, il non senso che sta distruggendo nei loro figli la voglia di vivere. Ma tutto questo ha qualcosa in comune con l’uso e abuso di droga, alcol, e sostanze psicotrope? Certamente, i segnali predittivi stanno in una vita senza senso che si riempie di emozioni, di disordine. Esprimo un desiderio: questa Giornata Mondiale Contro le Droghe non sia solo un ricordo, una commemorazione di un disagio, ma un risveglio per tutti in difesa della vita. Di droga e alcol si continua a morire e a uccidere. Lo sapete vero?

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