Una tutela di serie A, una di serie B

Chi pensava, come me, che la scorsa settimana parlamentare fosse dedicata alle urgenze del Paese, ha preso l’ennesimo granchio. Lavoro, economia, tasse e riforme costituzionali? Solo un lontano miraggio. Giornate intere dedicate ad un progetto di legge parlamentare contro l’omofobia. Premesso il massimo rispetto per i gusti sessuali di ciascuno, mi sconcerta il fatto che questo progetto di legge sia stato definito addirittura una priorità. Trovo questa legge del tutto fuori luogo e ne contesto con fermezza non solo i contenuti ma tutta la strumentalizzazione che ne è conseguita. La famiglia non è solamente un concetto ben definito ma è alla base di tutta la nostra vita sociale: è impresa, comunità, sostegno, identità, ed è un valore imprescindibile per la nostra società. Lo dico chiaramente: per me questa legge è inutile e serve solo come base per una proposta di legge che consenta il matrimonio tra persone dello stesso sesso e magari l’adozione di bambini. Non voglio tirare fuori dal cassetto la solita bandiera dei valori cattolici, come altri che poi hanno votato questa legge smentendo ancora una volta coi fatti le parole spese. Cerco solo di spiegare cosa si cela dietro la nostra contrarietà. Per quale motivo sarebbe più grave e maggiormente condannabile picchiare un omesessuale piuttosto che un eterosessuale? Se pensiamo che gli omosessuali siano parte integrante della società moderna: per quale motivo arrabattarsi in una legge che li categorizza? Se già il nostro impianto legislativo, giustamente, condanna violenze e discriminazioni: perché una legge che tutela maggiormente solo una parte di cittadini? E poi, siamo così sicuri che una rispettabilissima persona omosessuale sia felice di essere tutelata previa attestata diversità? Proposte come questa rischiano non solo di sventrare le basi dei nostri valori ma anche di ghettizzare gli uni e gli altri. Mi auguro di tutto cuore che il Senato provveda a fermare ciò che non siamo riusciti a fermare nell’altro ramo del Parlamento a causa dell’incoerenza di tutti quei deputati che a parole si sono fatti portatori di un serrato codice cattolico ma nei fatti, pur di gettare fumo negli occhi per celare il pessimo operato di questo esecutivo, hanno messo in saldo gli stessi pilastri di etica su cui fonda il patto che hanno fatto con i propri elettori. Sarà un giudice, grazie a questa proposta di legge, che stabilirà se il concetto personale di famiglia possa essere discriminante o meno nei confronti di altri, violando così quel sacrosanto principio di libertà di pensiero. Qualcuno ci spiegherà quale criterio abbia la scala delle priorità stilata da questo Governo e da questa maggioranza. Nel mentre il governo con due provvedimenti libera 20000 detenuti, le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta e i comuni non sono in grado di chiudere i propri bilanci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA