LODI Un premio dall’Unitre a Cristina Vercellone, firma del «Cittadino»

L’attestato per l’impegno nell’informazione durante questo durissimo anno e mezzo

Il giornalismo, se fatto con passione, senso della misura e rispetto per la persona, è una forma di impegno civico, per il prossimo, per la propria comunità. È per questo che lunedì sera, nel chiostro della Provincia di Lodi, all’interno del convento di San Cristoforo, l’Unitre, Università delle tre età di Lodi, ha consegnato un attestato di riconoscenza a Cristina Vercellone. Lodigiana, due figli, Cristina è una delle colonne portanti della redazione del «Cittadino». Da anni si occupa di temi sanitari con competenza e interesse profondo. E proprio la sua esperienza l’ha portata a essere in prima linea in questi mesi durissimi, quelli della pandemia, durante i quali ha raccontato quasi quotidianamente (i giorni di ferie si contano sulle dita di una mano) cosa è successo nel nostro territorio.

È stata la prima giornalista in Italia a scoprire, il 20 febbraio 2020, che all’ospedale di Codogno era scattato il protocollo Covid per quello che poi sarebbe stato identificato come “paziente 1”. È stata la prima a scriverlo, proprio sul «Cittadino». Ma soprattutto ha seguito con costanza e coraggio quanto accaduto da febbraio 2020 ad oggi. Il riconoscimento dell’Unitre è stato consegnato dalla presidente Marilena De Biasi nell’ambito della serata di apertura della kermesse Lodi al Sole, alla presenza del sindaco Sara Casanova in platea e di un nutrito pubblico. Sul palco, per consegnare il premio a Cristina Vercellone, è salito il direttore del «Cittadino» Lorenzo Rinaldi, che ha ricordato come, in un ambito - quello sanitario - nel quale circolano tanti soldi e le pressioni politiche sono sempre molto forti, la collega Vercellone si è mossa con professionalità e con la schiena dritta, non avendo paura di denunciare quanto non funzionava nel Lodigiano e nel Sudmilano, mettendosi dalla parte degli ultimi, cioè dei malati.

Cristina Vercellone dal palco ha voluto condividere con i colleghi del nostro quotidiano il riconoscimento e ha sottolineato come in questi mesi sia emerso l’aspetto sociale della pandemia, non una semplice malattia, ma un fenomeno che ha toccato tutti molto da vicino.

Nel corso della serata sono stati consegnati altri quattro attestati di riconoscenza. Il primo è andato al dottor Francesco Tursi, pneumologo dell’Asst della provincia di Lodi, impegnato nella lotta al Covid, che ha sperimentato anche sulla sua persona Il secondo a Franco Buongiorno, giornalista videomaker di Videonotizie TV, che durante i mesi più duri della pandemia ha filmato una città vuota e attonita. Il terzo a Stefano Taravella, direttore dei corsi dell’Unitre, per l’impegno profuso in questo ambito. Taravella, peraltro, ha vissuto il Covid nella prima fase della pandemia, mentre si trovava in viaggio in India insieme a un gruppo di lodigiani. Il quarto attestato è andato al comico Bigno Bignami, che durante questo anno e mezzo di convivenza con il virus ha simpaticamente aggiornato il suo pubblico con una diretta web quotidiana, nella quale, anche nei momenti più difficili, è riuscito a strappare un sorriso. E non è cosa da poco!

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