Un incubo per gli studenti il viaggio in autobus da Sant’Angelo a Pavia

Spesso si registrano ritardi e i ragazzi si devono alzare prestissimo per arrivare a scuola in orario

«Tre giorni su cinque in ritardo, spesso da giustificare». E quando c’è il compito in classe alla prima ora, e il ritardo non è gestibile, capita di dover puntare la sveglia alle 5.30 per poter prendere il pullman prima, alle 6.20, o di scendere anche a 4 chilometri di distanza da scuola per farsi poi la strada di corsa in cerca della puntualità. Si trasforma così in odissea il viaggio casa-scuola per alcuni studenti pendolari di Sant’Angelo diretti a Pavia, per frequentare le scuole superiori. A parlare, con l’intento di sensibilizzare società di trasporto e istituzioni, è il papà di uno di questi ragazzi, che chiede che si rimetta mano all’organizzazione del servizio per poter consentire ai ragazzi di arrivare in orario «e comunque di non arrivare a scuola già distrutti e di conservare un po’ di concentrazione: solo per fare un esempio, l’ultimo, questa mattina (ieri, ndr) il pullman della corsa Lodi-Pavia delle 6.40 è arrivato alla fermata di via Cavour, la prima entrando a Sant’Angelo, alle 7.05 e di conseguenza il mezzo è arrivato a destinazione a Pavia alle 8.30, troppo tardi rispetto all’inizio delle lezioni. Abbiamo saputo che il servizio è stato potenziato con un altro mezzo in partenza alla stessa ora, ma dall’altra parte della città, alla fermata di viale Piave». Per raggiungerlo in orario vorrebbe dire comunque svegliarsi prima e affrontare una lunga camminata in città dalle zone residenziali limitrofe a via Cavour, nel quartiere San Rocco. «Abbiamo scritto alcune mail alla Star per spiegare la situazione ed evidenziare il problema, anche perché la scuola ha una tolleranza per l’ingresso fino alle 8.20 e peraltro la situazione varia a seconda del professore, in alcuni casi devono comunque giustificare e diventano assenze che vanno a incidere - ha spiegato ieri il papà - : stamattina abbiamo provato anche a chiamare, ma non è stato possibile mettersi in comunicazione. Non sappiamo esattamente quale sia il problema di questi ritardi e variazioni, ma vorremmo solo capire se è possibile far arrivare in orario i ragazzi o non farli svegliare alle 5.30 per evitare di giustificare il ritardo».

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