Un calo di produzione alla Tmb

il sindacato respinge le accuse

Clima teso alla Tmb di Guardamiglio. L’incontro fissato per la giornata di ieri nella sede dell’Associazione industriali di Verona e che avrebbe dovuto entrare nel vivo della trattativa sindacale in corso, è slittato e sebbene il motivo sia un banale problema di salute di uno degli attori invitati al tavolo, il rinvio di una qualsivoglia decisione non ha fatto altro che accrescere la preoccupazione dei lavoratori. Tanto più che tra questi e la dirigenza si è manifestato nei giorni scorsi un dissidio fino a prima latente. Proprio ieri i delegati della Fiom-Cgil sono stati invitati dai vertici ad un incontro e chiamati a rispondere di un caduta della produzione - di aspirapolveri industriali - imputabile, secondo i manager, ai lavoratori. Accusa che le Rsu hanno prontamente restituito al mittente, spiegando come le cause siano da ricercare altrove e nello specifico in chi ha il compito di organizzazione il lavoro. «Non c’è una volontà degli operai di rallentare il lavoro - osserva il segretario provinciale della Fiom-Cgil Luca Magnani -, nei lavoratori esiste semmai un interesse a definire la partita, sia rispetto i tempi che gli strumenti da mettere in campo. I problemi di produzione sono più dovuti all’organizzazione». È un fatto che entro l’estate il polo di Guardamiglio dovrà chiudere e che i 31 dipendenti davanti a sé hanno null’altro che cassa integrazione e mobilità. L’offerta del gruppo Comac di cui l’unità produttiva guardamigliese fa parte contempla in verità anche la possibilità per gli operai di trasferirsi a San Giovanni Lupatoto, nel Veronese, dove la casa madre ha concentrato tutte le sue attività satelliti. Ma la distanza, 160 chilometri, rende la proposta poco allettante. In fabbrica ci si interroga sull’eventuale integrazione economica e il fatto che ad oggi ancora non si sappia niente è motivo di inquietudine. «Avremmo dovuto entrare nei dettagli del come gestire questa fase - ha aggiunto Magnani -, l’impegno del gruppo, nell’ipotesi in cui nessuno sia interessato al trasferimento, è di utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali, ma l’incontro è saltato e non ci resta che attendere».

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