«Un buco da cento milioni di euro» ma per la giustizia penale nessuno è colpevole

Crack della società del Comune di San Giuliano Genia Spa: tredici assolti o prosciolti, sopravvive solo uno stralcio del processo Genia Energia

Non ci sarà nessun processo per il fallimento di Genia Spa, la “multiservizi” che era stata creata dal Comune di San Giuliano milanese per volontà dell’amministrazione dell’allora sindaco Marco Toni nei primi anni Duemila e che era stata dichiarata fallita nel 2015, dopo che nel 2012 era già stata dichiarata fallita la controllata Genia Energia. A fronte di richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla Procura della Repubblica di Lodi per 13 persone, tra le quali l’ex presidente Roberto Fazioli, e i due ex sindaci Toni e Alessandro Lorenzano, il gip ha sentenziato il proscioglimento per quegli imputati di bancarotta semplice, la maggioranza di loro, chiamati a rispondere dell’esercizio successivo al 2009 della Spa, che non avevano chiesto riti alternativi, e l’assoluzione per gli imputati di bancarotta fraudolenta, contestata invece per la prima fase della gestione Genia Spa, che invece hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato. La Procura si riserva valutazioni quando sarà disponibile il testo delle motivazioni dei due verdetti. Rimane invece pendente al tribunale collegiale di Lodi l’ultimo stralcio del procedimento per il fallimento di Genia Energia, la “cassaforte” del gruppo, per il quale sono imputati il solo ex presidente Fazioli e due consiglieri di amministrazione. Secondo i consulenti dei pm la gestione del colosso di proprietà comunale aveva generato un “buco” da 100 milioni di euro.

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