UCRAINI A LODI Yulia, appena arrivata da Kiev, alla don Milani impara con l’aiuto del tablet VIDEO

La bambina di 12 anni, accolta a Borgo San Giovanni, è arrivata il 9 marzo e nella media di San Fereolo si è già integrata

Fissa il tablet. Abbassa lo sguardo, non vuole finire sotto i riflettori. Yulia ha solo 12 anni, è fuggita dall’Ucraina con la mamma e il fratellino ed è stata accolta a Borgo, il 7 marzo. L’abbiamo incontrata ieri, in seconda E, alla don Milani, insieme alla sua docente di lingua Silvia Petrongaro, la sua insegnante di italiano Raffaella Rozzi e, ovviamente, i suoi compagni che, a turno, le fanno da tutor e che, in alcuni casi, provengono come lei da famiglie straniere. Yulia lavora con il tablet, che è collegato alla lavagna interattiva multimediale.

Attraverso i traduttori di google, ha la spiegazione in simultanea di quello che si sta facendo in aula e i risultati non mancano. La docente carica i compiti sulla piattaforma classroom, gli studenti si collegano e lavorano così, hanno compiti personalizzati. «Sabato sono andata a scuola per la prima volta - ha scritto Yulia, nel suo tema -, in Ucraina il sabato non si va a scuola. È stato davvero interessante e divertente, anche se è un peccato alzarsi presto. Abbiamo fatto una conferenza con dei volontari che hanno aiutato la mia famiglia e tutti gli altri ucraini. Queste sono persone molto brave. Vorrei che solo le persone così brave riempissero il mondo intero». «Sabato infatti - spiega la professoressa Rozzi - era la nostra giornata di rientro dedicata all’educazione civica. Il tema era “Pace e guerra”». «Abbiamo parlato delle guerre di tutto il mondo con i volontari del Sermig di Torino che portano gli aiuti ai popoli dei paesi in guerra», racconta un alunno. «Io - annota Yulia - ho ringraziato le persone che ci hanno accolto e ho detto che è bello stare qui con voi». La musica, sabato, ha animato la lezione. Quella conosciuta da Yulia, l’unica, non a caso, era “Imagine”.

«Nei prossimi mesi - ha scritto ancora la ragazza in un altro tema - vorrei aver imparato la lingua, poter capire tutti e andare al mare per la prima volta. Voglio che mi comprino dei video, andare in palestra e, infine, imparare la trave». Yulia, infatti, a Kiev, fa atletica e la scuola si è già messa in moto per farle fare ginnastica anche qui: è il suo sogno. «Ci stiamo attivando per farle avere i vari certificati che servono per permetterle di riprendere la sua attività che per lei è molto importante - dice la professoressa Rozzi -. Durante la mattinata, ci avvaliamo, oltre che di Silvia, delle altre docenti di lingue e delle insegnanti di sostegno che la aiutano con la lingua, mentre i compagni le fanno da tutor. I primi giorni è stato fondamentale il supporto di Sofia, la bimba ucraina presente in un’altra classe. In classe con noi, invece, si sono alunni che in famiglia parlano romeno, portoghese, francese, arabo e albanese». «Ci confrontiamo spesso sulle nostre abitudini - dice una bambina -, a noi piace così».

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