«Tutelare la famiglia è la priorità»

Per tutti è stata il sindaco di Mediglia, per due mandati al governo del paese, ma per altri quinquenni anche tra i banchi dell'opposizione a fare politica. Carla Andena ora si candida per un seggio in Regione, tra le fila dell'Unione di Centro, collegio milanese. Classe 1942, oggi la candidata Udc, ex dirigente del mondo dell'editoria, è pensionata: con tanto tempo da dedicare alla politica e la voglia di impegnarsi per il territorio.«Non è arrivato il momento di ritirarmi a vita privata. Ho fatto opposizione, l'assessore e poi il sindaco. Ho maturato una grossa esperienza, che, lo voglio dire, devo soprattutto al contatto con i cittadini».In che senso?«Beh, quando ero sindaco per esempio, la mia porta era sempre aperta: ero in municipio dalle 8.30 fino alle 18.30 per tutti. Chi voleva parlare con me veniva quando voleva. Io ero a disposizione di tutti e penso che questo debba fare chi ricopra un'importante carica pubblica. Per qualsiasi cosa, dai problemi famigliari al lavoro. A me parlavano dei figli a scuola, del problema con il vicino, dei dubbi su alcuni provvedimenti, insomma di tutto».Avrà risolto anche qualche problema...«Io credo che ascoltando le persone non solo le aiutiamo ma ci aiutiamo. Non è il problema della persona in sé, ma la necessità di comprenderne le esigenze. Ero io che imparavo da loro a comprendere una realtà composita: so grazie a chi ho ascoltato, che la società è fatta di persone con disagi, piccoli o grandi che siano, che a me magari rimanevano nascosti, perché non li vivevo in prima persona. Direi che ho avuto di più di quello che ho dato nel rapporto con gli altri».Possiamo comunque dire che la famiglia è al centro del suo programma e di quello del suo partito...«La famiglia è la base della nostra società. Dobbiamo dunque fare di tutto per tutelarla e così credo che occorra incentivare il lavoro per i giovani e per le donne, ma anche e soprattutto per chi il posto lo ha perso e magari, non più giovanissimo, deve essere ricollocato. Penso che questi siano aspetti su cui lavorare anche nel governo regionale"»È la prima volta che si candida in Regione?«No, ma è successo più di dieci anni fa, precedentemente al mio primo mandato da sindaco di Mediglia e sempre con la formazione cattolica di cui faccio parte».Come mai ha deciso di ripetere questo passo?«L'Udc ha chiamato e io ho risposto. Ha chiesto la mia disponibilità a presentarmi in una tornata elettorale certamente molto difficile, ed io non mi sono tirata indietro. Ai partiti non bisogna chiedere, ma bisogna proporsi per fare servizio a favore della comunità. È questo lo spirito giusto».Ci spieghi i motivi per cui ha scelto di candidarsi per l'Udc...«Inutile premettere che sono cattolica e condivido i principi ispiratori che guidano questo partito. Sono sempre stata vicina prima nella Dc, quindi nelle successive formazioni a questo partito. Vengo dal mondo contadino, ho lavorato con il padre in campagna, e la famiglia per me è tutto così come la mia comunità. Ovviamente, vista la mia estrazione, non posso dimenticare gli agricoltori, che nel nostro comune hanno grande bisogno di sostegno. E penso per esempio, se mi concede una considerazione finale, che l'Imu sulla stalla non sia un buon modo per dimostrare il supporto che questa gente invece si merita».

Emiliano Cuti

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