Treno che passa e sbarre alzate: è successo un’altra volta

A Pizzighettone sabato mattina l’ultimo malfunzionamento di un passaggio a livello sulla Codogno-Cremona-Mantova

Non c’è pace per i passaggi a livello della ferrovia Codogno - Cremona - Mantova. Dalle 6 alle 10 di sabato mattina i treni hanno dovuto marciare “a vista” tra Pizzighettone e Ponte d’Adda dopo che un macchinista si era dovuto fermare perchè uno dei passaggi a livello in località Roggione era rimasto con le sbarre alzate. Almeno il terzo caso dopo il Ferragosto 2020, quando a metà mattinata una 34enne di Pizzighettone, Elisa Conzadori, era stata travolta con la sua auto al passaggio a livello di Maleo, dove secondo testimoni una delle semibarriere si era rialzata, dopo essersi chiusa, pochi secondi prima che arrivasse, di ritorno dal lavoro a Codogno, la donna, e assieme a lei, tragica coincidenza, anche il Regio Express Milano - Mantova a cento all’ora.

«Sui tre passaggi a livello del nostro territorio comunale mi risulta che non si siano più state, recentemente, anomalie - osserva il sindaco di Maleo Dante Sguazzi -. Pochi minuti dopo la tragedia di Ferragosto ero andato anche io a vedere e non avevo notato danni alle sbarre, che mi sembra fossero tornate a funzionare come se niente fosse, per cui personalmente escludo che Elisa Conzadori potesse essere andata a urtarle con la sua auto». Scenario che dopo il quarto sopralluogo ora sembrano escludere definitivamente anche i consulenti della Procura di Lodi, che indaga tre tecnici manutentori di Rfi omicidio colposo.

Il cambio di Pm e i supplementi di perizia richiesti dai legali della famiglia Conzadori stanno allungando i tempi di un’inchiesta che aveva imboccato da subito la strada del problema ai comandi del passaggio a livello. Su cui era in corso un intervento di sostituzione con un sistema completamente automatico a comando elettrico, interfacciato con i segnali dei treni.

Il sindaco Sguazzi intanto attende da due mesi una risposta di Rfi sul progetto di eliminare i passaggi a livello. L’azienda ha ipotizzato solo due grossi cavalcavia e nuovi tratti di strada di collegamento, al posto dei tre passaggi attuali. Sguazzi, assieme a Confagricoltura e Coldiretti, propone invece che i passaggi restino tre, ma con cavalcavia più piccoli o sottopassaggi, «che sono meno impattanti anche per il consumo di suolo».

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