TRASPORTI Lodi, di corsa per trovare un posto sugli autobus

Al terminal gli studenti si affollano per accaparrarsi uno spazio sui mezzi a capienza ridotta

Cuffie nelle orecchie, smartphone in mano, sguardo in cerca di uno spazio d’aria nella ressa. Un luogo dove mettersi in attesa, lungo la banchina del terminal bus, come sul marciapiede in porfido di viale Dante. Chiacchierano a capannelli, dove spuntano capelli rosa, azzurri, ciuffi scolpiti o semplici code di cavallo. Qualcuno, in fondo al terminal, poco prima delle vetrate della biglietteria Line, sfodera anche una cassa bluetooth, con la musica dall’atmosfera latina che invade il piazzale assolato e si mescola al rumore dei motori di mezzi, quasi l’attesa fosse una festa in compagnia. Gli occhi però sono fissi sui movimenti e quando scatta l’ora X per agguantare un posto a bordo, il relax scompare in un nanosecondo. E scatta la corsa alle porte dei bus. Sono ancora momenti di orari provvisori e di situazioni da monitorare e calibrare per il trasporto pubblico scolastico, alle prese con i primi giorni di attività per l’avvio dell’anno scolastico. E anche con le prime segnalazioni di disagio, come quella arrivata alla redazione de Il Cittadino da parte di una mamma di Sant’Angelo, sulla difficoltà delle figlia a prendere il bus in due giornate, venerdì e lunedì, «perché vige la legge del più forte e non tutti riescono a guadagnare un posto, costretti poi ad attendere il bus successivo oppure a chiamare i genitori» sottolinea la donna, che ha poi richiamato l’attenzione sui rischi corsi per l’assenza di distanziamento e i ragazzi ammassati in un periodo che è ancora di emergenza. Al terminal ieri, come in viale Dante, l’arrivo dei ragazzi era a ondate, con picchi di presenze a orario diversi, tra le 12 e le 14. Fiumi di ragazzi che attraversano il parcheggio del metropark semideserto, si posizionano al terminal e attendono, anche occupando gran parte della corsia destinata al passaggio dei mezzi.

Se la società Star, ieri, sul caso di Sant’Angelo ha chiarito che non risultano criticità sui rientri da Lodi in città e che l’offerta finora si è rivelata adeguata, sul contesto generale dell’offerta le valutazioni sono in corso. Con una complessità in più rispetto allo scorso anno, perché si parte da una conoscenza dell’utenza molto limitata, dopo oltre tre mesi di Dad nell’ultima parte dell’anno scolastico 2019/2020 e per oltre metà dello scorso anno. Perché in sostanza è cambiato il 40 per cento degli studenti, con l’uscita dal circuito di due tornate di classi quinte e l’ingresso di due anni di nuove prime. Cioè 2 classi su 5 oggi sono formate da studenti di cui nulla era noto alla società in termini di origine e destinazione, ma di propensione all’utilizzo dei bus. Abolito il distanziamento di un metro a bordo dei mezzi, altro punto è quella che viene definita “percezione” di affollamento, perché la capienza autorizzata, pari all’80 per cento di quella complessiva composta da posti a sedere e in piedi, viene rigorosamente fatta rispettare.

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