TRAFFICO Studenti, viabilità e lavori: Lodi è sotto assedio

In viaggio da Massalengo al capoluogo con la “carovana” di chi si reca in scuole e uffici

Mani sul volante, cronometro posizionato nel vano portaoggetti, sotto il cambio. Il via alla conta è a Motta Vigana, frazione di Massalengo. Per metterci nei panni di chi, ogni mattina, in questo periodo di inizio dell’anno scolastico, sceglie l’auto per portare i figli a scuola. E si ritrova a percorrere le principali arterie della provincia e del capoluogo nello stesso orario, insieme a chi punta il navigatore verso gli uffici. C’è chi ha scelto di non fare ancora l’abbonamento - anche per stare alla finestra sul fronte Covid - , c’è chi ha ancora gli orari provvisori e ci penserà più in là. Viaggio mattutino - tra le 7.30 e le 8.45 - sulle strade della provincia e della città per uno stress-test al traffico in concomitanza con il ritorno in classe. Il cronometro si accende alle 7.37 per l’esattezza, al cartello bianco su sfondo nero che indica Motta Vigana. Siamo sulla provinciale 23, alla rotatoria che fa da accesso alla frazione di Massalengo da Borghetto Lodigiano. E il primo tratto di navigazione scorre senza problemi, rallentamenti a parte ai semafori. Il primo imbuto è quello della Faustina, poco prima del cartello che annuncia lo svincolo con la tangenziale. Poche decine di metri in tutto, poi si riparte per entrare in Lodi da via San Colombano. Tutto liscio fino all’altezza del civico 15, poi il blocco per immettersi sotto il viadotto, allo svincolo con via Sant’Angelo dove arriviamo alle 7.49. Da sinistra, il colpo d’occhio ci dice che in coda ci sono decine di persone, strette in altrettanti abitacoli, in fila fino a viale Europa. Si va a passo d’uomo e qualcuno decide di scendere dall’auto su cui viaggia accompagnato: apre la portiera del passeggero e opta per il percorso a piedi sulla ciclabile, che ha preso il posto di una delle due corsie in direzione centro, bersaglio privilegiato delle contestazioni di chi, in questi giorni, ha scelto i social per segnalare il traffico in tilt. Allo snodo del Belfagor - ipotetica meta il Bassi - ci si arriva alle 8: ci sono tre pullman in manovra, persone che camminano velocemente, sfruttando ogni spazio disponibile tra le auto e i giganti della strada. L’arrivo è 23 minuti dopo la partenza e due punti critici. Non sono gli unici, anzi. Completamente bloccata - alle 8.23 di ieri mattina - la tangenziale in direzione Milano dall’uscita di San Bernardo alla rotatoria della Faustina: il panorama è quello di una giustapposizione ininterrotta di carrozzerie di colori diversi. Un serpentone che sbuffa - fisicamente e metaforicamente, per chi all’interno perde la pazienza - e si muove al rallentatore. Alle 8.40 al crocevia di viale Colombo/via Sforza/viale Pavia, le auto si ammassano in attesa del semaforo. E su viale Pavia - davanti a bar e negozi - fino alla rotatoria davanti alla chiesa del quartiere San Fereolo è un’unica colonna. Gli “sbuffi” degli automobilisti al volante oggi sono anche per la viabilità modificata per la chiusura di via Serravalle e il prossimo passo lunedì è previsto in viale Giovanni XXIII, per il via ai cantieri.

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