Tempi di crisi, come gestire le palestre?

Dopo la visita a Lodi dell’assessore regionale allo Sport Antonio Rossi, vorrei riproporre all’attenzione dei lettori ciò di cui ho accennato nel mio brevissimo intervento. Ribadito che avere un uomo di sport a guidare l’assessorato regionale è per me un chiaro segnale positivo, mi associo a quanto segnalato dal collega sindaco di Casalmaiocco e da altri: in tempi di gravissima crisi economica e di scarsissime risorse, invito fortemente le Federazioni Sportive ad un tavolo aperto per valutare una diversa gestione delle problematiche tecniche. Voglio dire che mi pare più che utile riprogrammare i calendari tenendo conto del “generale inverno”, che fa lievitare enormemente i costi di gestione di palestre e campi coperti. Perché finire i campionati in maggio e giocare tutto gennaio e febbraio? Fare una sosta di due mesi, quelli più onerosi, significa limitare le spese a carico della collettività facendo risparmiare soldi alle Amministrazioni Comunali e, magari, trovarsi a fine anno qualche soldo in più da gestire direttamente.Un secondo aspetto a cui da sempre tengo molto: lo sport e l’avviamento ad una sana pratica sportiva devono partire dalla scuola. Serve quindi implementare i finanziamenti per l’alfabetizzazione motoria nelle elementari e tener conto di quelle “isole” dove da anni si stanno facendo piccoli miracoli per portare avanti questo discorso. Perché è chiaro che poi, per avviare tale offerta formativa che sposa lo star bene a scuola, serve il placet dei docenti.Terzo aspetto, di cui ringrazio il collega sindaco di Castiglione d’Adda che ha lanciato l’imput: le strutture sportive vanno aiutate e coniugate con il risparmio energetico. Ci sono Comuni con strutture datate ma molto efficienti e assai vive, ma servono urgentemente bandi che possano mettere i Comuni nella condizione di normarle e ringiovanirle adeguatamente, per farle trasformare da energivore a risparmiose. Ecco poche idee da cui è necessario partire se vogliamo creare una sana pratica di vita che possa anche limitare la spesa sanitaria nazionale. Ma bisogna crederci davvero e investire risorse.

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