Tato sta male, una raccolta di fondi per pagare le cure

Il cane è l’amico a quattro zampe dei ragazzi della comunità di Campo di Marte

Il cane dei ragazzi della comunità di Campo di Marte sta male. Le famiglie lodigiane e gli operatori della struttura hanno raccolto i fondi per pagare le cure. Tato è un amico fedele dal 2009, arrivato a Lodi in seguito al terremoto in Abruzzo grazie a un team di volontari che hanno tratto in salvo i cani rimasti senza padrone.

Un impegno quotidiano con attività di “cuddling” per i residenti presso la comunità di Campo Marte a Lodi che a turno si impegnano a garantirgli cibo, acqua e il regolare giretto per le vie del quartiere. Ma a distanza di anni, dopo aver finalmente trovato il suo equilibrio, senza più i traumi indotti dal sisma, Tato si è ammalato: di rientro dalla vacanza in montagna, infatti, la settimana scorsa ha subito un ricovero per un infezione gastrointestinale. Ma senza i suoi amici della comunità ad accudirlo con affetto e le attenzioni di sempre tutte per lui, presso la clinica Tato aveva smesso di mangiare, perdendo le forze e lasciandosi andare emotivamente.

«Allora insieme al veterinario abbiamo concordato di riportarlo a casa: ora comincia a stare un po’ meglio anche se spesso i ragazzi devono imboccarlo perché stenta ancora a mangiare da solo - spiega Erika, educatrice della comunità. Ma oltre alle cure dei suoi amici di sempre, anche il vicinato, le famiglie e gli operatori della struttura si sono stretti in un abbraccio concedendo le risorse indispensabili per pagare il ricovero e tutte le terapie con una raccolta fondi che ha coperto quasi tutta la spesa».

Il preventivo totale della degenza e delle cure, pari a 845 euro, è stato saldato e coperto grazie alla solidarietà dei lodigiani che non si sono certo tirati indietro: «E se dovessero pervenire ulteriori donazioni, le useremo per sostenere le spese di visite di controllo e medicinali da acquistare - specifica l’educatrice -: Tato, di razza meticcia, è un cane ormai anziano che conta quattordici anni per cui occorreranno cure e tante attenzioni per rimetterlo finalmente in sesto»

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