Tassa di soggiorno, trovata l’intesa

Sulla tassa di soggiorno torna la pace dopo la tempesta. Albergatori e Comune di Lodi hanno raggiunto un accordo martedì sera, dopo l’ultimo tavolo di confronto a cui hanno partecipato anche l’Unione del commercio guidata da Bruno Milani e Federalberghi Lombardia. «Il nostro giudizio è positivo - afferma Carlo Oppizzi, presidente dell’Associazione albergatori del Lodigiano -, l’assessore Andrea Ferrari ha accettato le nostre proposte e così l’aliquota è stata ridotta del 50 per cento. È chiaro che noi avremmo voluto eliminare la tassa di soggiorno ma la giunta è venuta incontro alle nostre esigenze, l’amministrazione ci ha spiegato che non avrebbe voluto introdurre questa imposta ma è stato necessario farlo per reperire risorse in un momento difficile». Il “balzello” sarà applicato a tutti senza “esenzioni” e per tutta la settimana, si è preferito abbassare l’aliquota il più possibile per “spalmarla” su tutti i clienti: la cifra partirà da 1.50 euro e scenderà a seconda delle strutture, senza essere legata al numero delle stelle. Sarà applicata da settembre e il Comune fornirà supporto dal punto di vista burocratico. Il Broletto conta di intascare circa 70-80mila euro all’anno. «Abbiamo preteso che una parte del denaro sia investito nel turismo, attraverso un confronto con la nostra categoria - aggiunge Oppizzi -, l’assessore Ferrari su questo punto si è detto completamente d’accordo. Il Comune, inoltre, è disposto a rivedere l’imposta nel caso in cui ci si dovesse accorgere che la somma raccolta è superiore rispetto a quella preventivata». L’assessore Ferrari ringrazia Oppizzi, Milani e Federalbeghi, l’impegno delle associazioni ha permesso di trovare “la quadra” senza avviare ricorsi, come è successo invece in altre realtà. «È stato importante avviare un percorso durato due mesi - afferma -. Sapendo di applicare un provvedimento non piacevole abbiamo scelto di avviare un dialogo con le associazioni di categoria per recepire suggerimenti e capire come “mirare” le tariffe, evitando di creare difficoltà. Credo che sia un accordo positivo e intelligente, ci permette di partire in maniera concordata con un tavolo che si riunirà due volte all’anno per stabilire l’utilizzo dei proventi. Le associazioni hanno facilitato la mediazione, questa intesa potrebbe diventare persino un modello anche altrove».

Greta Boni

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