A quelle che non mettono l’etichetta sui sentimenti e ridono delle nuvole a forma di astronave a quelle che sognano senza se e senza ma, che devono sgomitare per prendere quello che vogliono e non si dimenticano mai che ce la possono fare da sole; a quelle che la vita le ha scottate, ma hanno saputo prendere a calci i guai; a quelle che non si vergognano di essere fragili, hanno paura del del buio e quando c’è da combattere non si tirano indietro; a quelle che se ne stanno sotto il piumone quando piove, a quelle che leggono Buk perché non ci sono poesie così belle in giro, bevono vino, parlano da sole e se ne fregano se qualcuno pensa siano pazze; sì, anche a quelle che mangiano troppo cioccolato perché non possono farne a meno e litigano con la bilancia quasi tutte le settimane; a quelle che non si ricordano mai la data del ciclo, perdono le chiavi e non sanno dove hanno parcheggiato la macchina; a quelle che quando piove non hanno mai l’ombrello e si divertono a saltare in mezzo alle pozzanghere; a quelle con poche paranoie, un po’ punk rock e arrabbiate che non mettono i tacchi a spillo però sanno essere femminili lo stesso; a quelle che oggi non si aspettano gli auguri e non vogliono la mimosa perché poi puzza; a quelle che arrampicano le montagne e scavalcano le difficoltà, che non sono mai contente e sentono l’inquietudine come una seconda pelle; a quelle che hanno bisogno dei cieli azzurri sopra la tristezza e la crudeltà, che adorano le terre selvagge e trovano la verità sui sentieri impervi; a quelle innamorate dell’uomo sbagliato e a quelle che si innamorano tutti i giorni; a quelle che non si sposeranno mai per scelta o per destino; a quelle che non sono romantiche e non vogliono i fiori ma non rinunciano mai ai cieli stellati; a quelle che non nascondono le rughe e nemmeno la stanchezza quando la giornata è finita; a quelle che cambiano idea ogni cinque minuti e si convincono che sia sempre l’idea sbagliata; a quelle come la signora Maria Ercoli arrivata in una mattina di pioggia con il suo cancro e il suo vassoio di frittelle pronta per partire per Cuba e iniziare una nuova cura perché non c’è niente che conti più della vita niente come svegliarsi al mattino e dire: oggi ci sono ancora.
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