Sulla variante della via Emilia a Tavazzano il limite scenderà a settanta all’ora

Incontro in prefettura dopo i 4 morti in 5 anni, nel 2022 potrebbero arrivare anche autovelox fissi

Se non fosse che è il nome dell’ultima vittima, un ragazzo di soli 20 anni, si potrebbe pensare di chiamarlo “piano Joel”: è quello concordato in un incontro nelle scorse ore in prefettura a Lodi tra il prefetto Giuseppe Montella, il sindaco di Tavazzano Francesco Morosini, i vertici della polizia stradale di Lodi e un funzionario delegato di Anas, per aumentare il livello di sicurezza della variante della via Emilia, che, inaugurata nel 2019, è già stata teatro di quattro incidenti stradali mortali. Già dopo il terzo, la polizia stradale di Lodi aveva cominciato ad aggiornare gli indicatori statistici di pericolosità. Il prefetto ha chiarito con i suoi interlocutori che le autorità possono intervenire per mitigare il rischio, ma di fatto la responsabilità resta dei conducenti che violano il codice della strada.

Certo che se una strada larga viene scambiata per un autodromo, magari per arrivare un minuto prima a fare la spesa, e ignari automobilisti finiscono dilaniati (come è capitato) da altri veicoli fuori controllo, le autorità devono fare il possibile.

E si comincerà, «entro la fine dell’anno», riferisce e auspica il sindaco Morosini, con la segnaletica. La novità più evidente però sarà la riduzione della velocità, per tutti i veicoli, dagli attuali 90 ai 70 all’ora. Sperando che in questo modo i trasgressori raggiungano velocità di punta meno elevate e, comunque, di ridurre l’energia in gioco negli scontri tra veicoli o contro ostacoli.

La polizia stradale potrebbe intensificare i controlli di velocità, in raccordo con la polizia locale dell’Unione Nord Lodigiano, mentre all’inizio dell’anno prossimo, dopo una valutazione, si potrà arrivare anche alla posa di autovelox fissi, uno per direzione di marcia, gestiti in convenzione dalla polizia locale.

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