Sui prezzi di uova e colombe pesa la guerra in Ucraina

Il mercato pasquale visto dalla pasticceria Cornali di Codogno

Colombe e agnelli pasquali risentono delle tensioni internazionali nei prezzi, ma gli ordini nel Lodigiano non mancano, e le pasticcerie lavorano con volumi almeno pari a quelle del 2021, se non superiori.

«Prospettive buone, di tenuta o crescita, ma i conti si faranno lunedì», dice Carlo Cornali, della storica omonima pasticceria codognese, Presidente provinciale degli alimentaristi e Presidente regionale dei pasticcieri di Confartigianato.

È proprio una nota dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Lombardia a dare il quadro della situazione. Due sono i fattori di stress sul mercato: da una parte l’aumento dei costi dei beni energetici dall’altra la pressione dei prezzi internazionali dei cereali, che salgono del 43,6 per cento. «È aumentato il costo di tutte le nostre materie prime, burro, uovo e farina, oltre ai costi di produzione legati ai rincari energetici – spiega Carlo Cornali -. Come materie prime, abbiamo subito incrementi di costi nell’ordine del 15-20 per cento negli ultimi mesi. Con queste dinamiche, una parte dei maggiori costi di produzione li assorbiamo come imprese, andando a erodere il margine, ma una parte inevitabilmente viene scaricata sul cliente finale». In Lombardia sono 6mila 717 le imprese della pasticceria e del settore dolciario (produzione manifatturiera di biscotti, cacao, cioccolato e gelati), con una alta vocazione artigianale, e 4mila 755 imprese artigiane attive, il 70,8 per cento del totale. Nel Lodigiano le aziende del settore sono 109, di cui 67 nel dolciario e 42 pasticcerie. La quota di imprese artigiane è in linea con il dato regionale: nel settore sono 48, parti al 71,6 per cento, nelle pasticcerie 29, per il 69 per cento. In un quadro generale certamente non semplice, la Pasqua rimane un’ottima occasione e un momento importante per le vendite. «Le somme si tireranno solo il lunedì dell’Angelo, anche perché tradizionalmente gli ultimi giorni prima di Pasqua comportano un aumento di volumi e vendite – conclude Carlo Cornali -. Per ora, la sensazione del comparto è che il lavoro non manchi, e anche a ritmi piuttosto sostenuti. Noi seguiamo il programma dell’anno scorso: per gli agnelli di pasticceria siamo in linea, per le colombe siamo a volumi superiori».

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