Stupro sul treno a Lodi, chiesti 8 anni

Otto anni di carcere, sia per il presunto autore materiale degli abusi, sia per l’amico che lo avrebbe aiutato a immobilizzare la vittima: è la richiesta di pena avanzata in udienza preliminare dal pm Sara Mantovani per la violenza carnale che, stando alla denuncia della vittima, si sarebbe consumata nel maggio scorso sul treno interregionale 20435 nella tratta Milano - Piacenza tra le 20.30 e le 20.50. La vittima, un’attrice trentenne residente in Emilia Romagna, aveva telefonato per chiedere aiuto alle 22.30 dalla stazione di Lodi e pochi minuti dopo i carabinieri avevano arrestato proprio in stazione il marocchino 29enne N.M. e il tedesco di origini macedoni S.N., 23 anni, residenti ad Alseno (Piacenza) con le accuse di violenza carnale e anche di detenzione di un etto di hascisc trovato nello zaino di uno dei due. Per la vittima, costituita parte civile, 30 giorni di prognosi. Uno dei due si è assunto tutta la responsabilità per l’hascisc, la procura ha invece riformulato il capo di imputazione escludendo che la pendolare fosse stata “costretta” a inalare cocaina ma ipotizzando però che almeno gli aggressori avessero “sniffato” prima del fatto. L’avvocato Eligio Marazzoli e l’altro difensore hanno chiesto il rito abbreviato: il verdetto a inizio maggio.

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