Studio epidemiologico su duemila cittadini a Carpiano, risultati in forte ritardo

Nessuna notizia sugli esiti dell’indagine del professor Galli

Barbara Sanaldi

Sono attesi ormai a giorni, e in molti chiedono di conoscere la “fotografia” fissata dall’indagine conoscitiva avviata dall’equipe di studio del professor Galli, i risultati dei test effettuati nel mese di giugno sulla popolazione adulta di Carpiano. Lo studio, inserito in un più ampio programma di raccolta dati e informazioni medico-sanitarie promossa dal dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell’Università di Milano, diretta dal professor Massimo Galli, ha visto coinvolti oltre 2000 carpianesi che hanno aderito, su base volontaria, allo screening destinato a tracciare un quadro il più completo e dettagliato possibile sulla trasmissione del virus Sars-Cov2, sulla sua diffusione e sulla presenza di anticorpi nella popolazione.

Sui risultati dei test effettuati a Carpiano al momento trapelano pochissime indiscrezioni: già pochi giorni dopo l’ultimazione dello screening era emerso che il piccolo comune avrebbe fatto registrare una bassa presenza di positività ma ad un mese dalla chiusura della “fase carpianese” ancora nulla, fanno sapere dal comune, trapela ufficialmente. Attualmente l’equipe medica è impegnata nella raccolta di dati a Vanzaghello, in provincia di Varese, per poi proseguire con l’ultima tappa a Suisio, Bergamo. Con i test effettuati a Castiglione D’Adda e, appunto, Carpiano, l’obiettivo è quello di avere i dati relativi ad un campione significativo di popolazione – si parla di non meno di 16mila test previsti – per poter tracciare, ha spiegato lo stesso professor Massimo Galli nella presentazione del progetto di screening, la storia del virus: «La conoscenza relativa a modalità e tipologia di trasmissione è una delle armi per poterlo combattere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA