Stranieri, nel Sudmilano cambia la geografia: boom di filippini

Nei 14 comuni del territorio sono oltre 21mila, in leggero incremento

Filippine, Ecuador, Perù, Ucraina. Non soltanto Romania o Egitto, o ancora gli altri paesi del Maghreb. Relativamente pochi gli albanesi, ancor meno i cinesi. La geografia di provenienza degli stranieri residenti nel Sudmilano si differenzia rispetto al confinante territorio lodigiano. Al 1° gennaio scorso – ultima rilevazione ufficiale Istat – erano 21.246 in tutto, 346 più della stessa data dell’anno precedente (+1,65 per cento). Significa che sono il 12,5 per cento dell’intera popolazione dei 14 comuni dell’area a sudest di Milano: nel 2019 erano il 12,3 per cento, di fatto hanno assorbito l’intero aumento annuale dei residenti nell’area (+341), con gli italiani di fatto a crescita zero. E il saldo attivo sarebbe stato ancora maggiore non fosse stato per le 416 concessioni di cittadinanza italiana conferite nel corso dell’anno dalle amministrazioni locali.

Saldi migratori

Il territorio si conferma insomma attrattivo per quanti arrivano da altri Paesi, anche da chi – straniero – viveva già in Italia. Nel corso del 2019 sono infatti arrivate dall’estero nel Sudmilano 1.026 persone, mentre soltanto 252 hanno deciso di varcare la frontiera per altre destinazioni. Ma anche la mobilità interna è risultata significativa, con le registrazioni in anagrafe da altri comuni italiani che hanno toccato quota 1.637, a fronte di 1.399 cancellazioni. Al netto dei “traslochi” interni al Sudmilano, il territorio ha insomma accolto 238 persone in più di quante non si siano trasferite fuori zona.

C’è poi il dato delle nascite: ben 289 i neonati con genitori stranieri, su un totale di 1.314, circostanza che indica un tasso di natalità (13,71 per mille) più che doppio rispetto a quello della sola popolazione italiana (6,02 per mille).

Se nei centri minori del Sudmilano il numero degli stranieri è risultato sostanzialmente stabile, e spesso addirittura in lieve diminuzione, i comuni principali hanno fatto segnare incrementi spesso significativi, a dispetto di una vasta opera di ripulitura delle liste anagrafiche, con cancellazioni d’ufficio, operata specialmente a San Giuliano, San Donato, Melegnano e Peschiera Borromeo. Sono questi, nell’ordine, i centri con le comunità straniere per altro più numerose, tutte cresciute nel corso dell’anno con l’unica eccezione di Melegnano. Le donne prevalgono pressoché ovunque.

Provenienze

Dei 21.246 stranieri residenti nell’area quasi uno su cinque (4.517) è di origine romena, con massima concentrazione a San Giuliano (1.396), dove è forte anche la comunità egiziana (996 residenti). A San Donato invece il primato spetta sorprendentemente ai filippini (ben 784), presenti in forze anche nella stessa San Giuliano (366) e a Peschiera (241): nel complesso dei 14 comuni sono la terza forza con 1.618 residenti.

Peruviani ed ecuadoregni superano abbondantemente il migliaio (rispettivamente 1.239 e 1.190) per la metà concentrati a San Giuliano (538 e 447) e un’altra quota consistente a San Donato (220 e 142). Al di fuori di questi due centri gli ecuadoregni preferiscono Peschiera (143) e Melegnano (129), i peruviani Paullo (122).

A Melegnano vive poi un albanese su tre (321, su 1.013), esattamente come un ucraino su tre risiede a San Giuliano (354 su 1.015). Relativamente ridotta la popolazione di origine cinese, solo 534 residenti, 220 dei quali a San Giuliano, gli altri concentrati nei centri maggiori. Singolare il fatto che dei 295 indiani, ben 79 vivano a San Donato, città degli uffici e della ricerca, quando nel vicino Lodigiano sono maggiormente presenti nei comuni rurali. Ma in fondo l’India è anche un paese all’avanguardia sul fronte della tecnologia.

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