Stop alle demolizioni alla cascina Ronco

I tecnici del municipio avrebbero verificato

una serie di interventi

di abbattimento non

autorizzati all’interno

dell’antico complesso

Scompare un pezzo di Cascina Ronco: la proprietà avrebbe dovuto mettere in sicurezza una parte del complesso agricolo, invece sembra abbia deciso di effettuarne la demolizione. Le ruspe, bloccate dall’intervento del Comune, si erano messe in funzione nei giorni scorsi.

L’impresa ha lavorato sotto gli sguardi carichi di dissenso di un gruppo di cittadini di Poasco, che si sono subito preoccupati nell’assistere all’avvio dell’intervento. Le opere andavano del resto nella direzione opposta rispetto alle battaglie condotte per anni da residenti e associazioni impegnate in una mobilitazione per la tutela del patrimonio storico che appartiene a questo tratto di Sudmilano. Rispetto agli interrogativi che hanno tenuto banco per tutto il fine settimana, la risposta è arrivata nella giornata di ieri dall’istituzione municipale. In particolare, in una nota diramata dal Comune viene reso noto che il 28 settembre del 2012 il sindaco Andrea Checchi aveva firmato un’ordinanza per la messa in sicurezza di una parte dello stabile, laddove c’era un’ala pericolante. Soprattutto, erano stati richiesti interventi come la puntellatura delle murature perimetrali e la protezione della strada adiacente da eventuali crolli.

Ma, a distanza di mesi, nel corso di un sopralluogo effettuato settimana scorsa dai tecnici comunali, in collaborazione con la polizia locale, è risultato che erano stati effettuati solo una parte dei lavori. Nella giornata di venerdì è seguita quindi un’ulteriore verifica, in cui gli addetti dell’ente si sono trovati di fronte a delle demolizioni non autorizzate, che hanno tempestivamente fatto interrompere.

«Il nostro intervento - dichiara il Sindaco Andrea Checchi - testimonia l’attenzione che rivolgiamo allo storico edificio di Poasco e alla sua tutela. Proprio in questo senso, al momento, stiamo effettuando ulteriori e più dettagliati rilievi per avviare le azioni più indicate, tra le quali potrebbe figurare anche il ricorso alle vie legali».

E il primo cittadino conclude: «Di certo, la nostra prima prerogativa in questo frangente è la volontà di salvaguardare uno dei principali patrimoni storici, ambientali e architettonici di San Donato e del Sudmilano».

Con l’occasione arriva quindi conferma che non si è assolutamente trattato dell’avvio del contrastato piano di recupero che prevedeva la realizzazione di un complesso condominiale al posto dell’antica cascina. Quel progetto infatti, ha ricordato il sindaco ieri, di fatto non esiste più, in quanto, dopo l’adozione dell’ex giunta, l’attuale squadra di governo non lo ha approvato. Ma l’attenzione dei cittadini resta comunque alta. «Per noi di Poasco, ma non solo per noi - commenta il residente Bruno Di Masi -, Cascina Ronco rappresenta un bene dall’alto valore storico, ma anche sociale, visto che è stata sede per anni di eventi e manifestazioni, con cancelli aperti alla comunità: per questo ci mobiliteremo affinché venga conservata, quale importante testimonianza del nostro territorio». Insomma, se ce ne fosse bisogno, gli abitanti della frazione sono pronti ad alzare gli scudi per dichiarare ancora una volta battaglia contro le mire edificatorie che vedono al centro l’antica struttura a vocazione agricola.

Giulia Cerboni

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