«Stipendio troppo alto di 270mila euro», è battaglia legale sul Comune di Lodi

La giunta della Lega ha revocato un assegno integrativo concesso dal centrosinistra nel 2008 a una dirigente che si era “demansionata” a funzionario part time. Dopo l’intervento della Procura della Corte dei conti ora la lavoratrice fa causa al municipio

Non bastava l’ingiunzione della Procura regionale della Corte dei conti che ha chiesto a 22 tra dipendenti del Comune di Lodi ed ex amministratori di restituire pro quota 243mila euro perché avrebbero approvato e poi mantenuto in vigore un assegno integrativo a una funzionaria, a seguito del suo demansionamento volontario da dirigente full time all’inquadramento D3 a orario parzialmente ridotto. Ora anche la funzionaria stessa ha intentato una causa di lavoro al Broletto. I suoi superiori infatti, dopo averle tolto l’assegno nell’estate scorsa, a seguito di una modifica regolamentare voluta dall’amministrazione del sindaco Sara Casanova, le hanno chiesto anche di restituire gli oltre 260mila euro di integrazione che le erano stati complessivamente pagati dal 2008 al 2018. La dipendente non ci sta e chiede al tribunale di Lodi che le venga riconosciuto il diritto acquisito alla qualifica dirigenziale, se proprio quell’accordo tra lavoratore e Comune non dovesse risultare legittimo.

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