«Spesa pubblica, stop agli sprechi»

“Disegnare” un nuovo Paese, “mattone su mattone”. Tra credo politico e deformazione professionale Gianfranco Mutti, geometra di Casalpusterlengo, classe 1955, punta forte sull’accoppiata Monti-edilizia per rilanciare l’Italia e il Lodigiano. L’insegna sotto la quale provarci? Quella di sempre, l’Udc, che al Senato è confluita nella lista Scelta Civica con Monti per l’Italia, nella cui segreteria casalese Mutti (al n. 33 della lista) entrò a metà anni ’90, provando anche la corsa a vicesindaco a fine millennio, per poi entrare nella segreteria provinciale e contribuire, seppure fuori lista, alla conquista del “suo” municipio da parte del centrodestra, nel 2009. Oggi la sfida è ancora più ambiziosa.

Mutti, come è nata questa candidatura?

«È nata dal discorso di un partito che ha trovato in Monti la figura centrale per il rinnovamento. Monti, seppure in ambito di difficoltà, ha cominciato a prospettare qualcosa di diverso: penso alla riorganizzazione dello Stato, ad alcuni passi sul risparmio nella spesa pubblica. Non vedo perché gli elettori debbano votare Pdl, Lega o Pd, che in campagna elettorale propinano da 20 anni sempre le solite promesse, mai realizzate».

Eppure, in molti gli rimproverano di aver sistemato i conti agendo solo sulle classi più deboli...

«Per attuare certi dispositivi, come la patrimoniale, le liberalizzazioni e la riforma del lavoro serviva il consenso di entrambe le parti: invece ha trovato di volta in volta ostruzionismi da parte di Pdl e Pd che gli hanno impedito di portarli a termine. Per questo è importante che venga eletto, anche se è vero che ci sono alcuni punti, come il lavoro e l’Imu, che andranno corretti».

Quali sono le priorità, per l’Italia e per il Lodigiano?

«In generale, la spesa pubblica italiana: risparmiando solo l’1 per cento si recuperano risorse pari a quasi due punti di Pil. La formula? Comportarsi come in una famiglia nei momenti difficili, eliminando quanto non indispensabile, dismettendo il patrimonio pubblico non produttivo. Inoltre è possibile gestire in modo migliore la spesa. Sul nostro territorio, per esempio, l’Aler sta costruendo nuove case. Io, invece di costruire ex novo, propongo l’acquisizone delle abitazioni in asta al tribunale, che hanno una valutazione inferiore al 50 per cento del prezzo di mercato, e se necessario, ristrutturarle, per adeguarle alle nuove tecnologie energetiche, tramite imprese locali. Tutte queste cose, se sommate, darebbero modo di incrementare le risorse a favore dell’occupazione, specie in settori per i quali l’Italia è famosa: a partire dall’edilizia, della quale vive anche il Lodigiano. Una parte del gettito Imu, per esempio, potrebbe essergli riservata».

Promesse o auspici, in caso di successo?

«Mi piacerebbe che ai giovani venissero date abitazioni in affitto, che venisse conteggiato quale anticipo per il successivo riscatto, gestito da ente pubblico, con sostegni in caso di eventuali sofferenze. E poi, sulla scuola, vorrei che creasse più “tecnici” subito “pronti” all’ingresso nel mondo del lavoro, anche mediante adeguati stage presso le aziende».

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