SOS ANIMALI Faina intrappolata in una gabbia a Merlino: libera grazie all’agriturismo

I titolari hanno aiutato l’animale, esemplare raro sul territorio

Una giovane faina è stata liberata nella campagna di Merlino, dopo essere rimasta intrappolata in una gabbia per le nutrie. Venerdì scorso a ridare libertà al vispo mustelide sono stati Luigi Maghini e la moglie Ana Oliveira, proprietari dell’agriturismo Il Mulino. Sono stati loro a ritrovare l’animale che, attirata da una mela e probabilmente a caccia di cibo, è finito in una trappola per nutrie. Una gabbia che si trovava vicino a un fossato, che corre accanto alla strada sterrata che porta al mulino. È stata una sorpresa trovarci imprigionata una faina, più grande della donnola e diversa dalla martora, oggi più che mai rara sul territorio. Una presenza che non è mai stata molto “apprezzata” dai contadini, specie per gli assalti a polli e conigli. Eppure Maghini e consorte non ci hanno pensato due volte e hanno aperto la gabbia per fare uscire la faina. L’esemplare non è corso immediatamente verso la libertà, ma si è invece rivolto sul lato chiuso della gabbia, poi però è corso fuori ed è scattato veloce verso la campagna. «La faina – spiega Filippo Bamberghi, guardia volontaria Wwf Italia Lombardia - è una specie protetta: la cattura e uccisione è ovviamente vietata. È uno dei mustelidi ancora presenti sul territorio, più della puzzola, della donnola (più piccola e snella) e della martora (simile ma con tratti distintivi), ma comunque rara. La faina è un animale straordinario, a torto storicamente odiato, perché al di là del pericolo incombente per gli allevatori, rappresenta un beneficio per il territorio in quanto si ciba di arvicole e di topi ad esempio. I cittadini possono segnalarci eventuali animali selvatici in difficoltà e casi di caccia illegale al numero antibracconaggio 3287308288».

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