Sopprimiamo le prefetture, non le Province

Non si governa così - e questo ormai è chiaro a tutti - non si punisce fino a mortificarlo un territorio che possiede indiscutibilmente una sua chiara identità che supera l’attribuzione di legge.Dobbiamo ridurre la spesa pubblica. Molto e velocemente, ma non si dovrebbero assumere decisioni irresponsabili solo per placare un’opinione pubblica giustamente esasperata.Dobbiamo ridurre i costi della politica e della burocrazia. Sicuro. E dobbiamo farlo velocemente, non ci sono dubbi. Perché abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione efficace, veloce, più vicina ai cittadini che a se stessa.L’abolizione solo di alcune provincie fatta di notte, senza che contribuisca a produrre non uno dei 45 miliardi di euro che ci occorrono per “stare in piedi”, è stata ed è solo una concessione populista a un’opinione pubblica giustamente sempre più insofferente per il disagio generale e per una conduzione di governo ormai inqualificabile.Ma veniamo a noi, a Lodi, all’abolizione della provincia. Tutta l’organizzazione delle istituzioni (non solo pubbliche) in Italia è su base provinciale: qualche esempio? Camere di commercio, azienda ospedaliera, asl, arpa, questura, comandi provinciali delle forze dell’ordine o sicurezza (carabinieri, vigili del fuoco, guardia di finanza), Aler (case pubbliche), direzione provinciale del lavoro, motorizzazione civile, inps, indpap, inail solo per citarne alcuni.Ce ne sono altri molto rilevanti anche nel privato, tra cui le organizzazioni sportive, gli ordini professionali, o la fondazione Cariplo (Cassa risparmio provincie lombarde) che se noi perdessimo lo “status”, potrebbe anche decidere di escludere dai benefici il nostro territorio.Cancellarci come provincia vuol dire, nel migliore dei casi, togliere al nostro territorio l’autonomia e la capacità decisionale e organizzativa. Un grave danno alla nostra identità soprattutto futura ma anche, meno prosaicamente, un forte attentato economico occupazionale, sia in termini diretti che di indotto, in questo momento difficilmente quantificabile ma di portata rilevantissima.Voglio portare il mio modesto contributo, perché questa non è e non sarà una battaglia in difesa dello status quo, di conservazione, ma ritengo sia doveroso unire tutte le proposte secondo il principio di sussidiarietà dal basso verso l’alto.Sono sicuro saremo in molti a voler difendere il territorio (dopo averne tanto parlato e scritto forse inutilmente).Suddivido in due parti le proposte di snellimento e di miglioramento, ipotesi che hanno valenza sia generale sia lodigiana.Per la prima, abolizione delle prefetture: hanno costi di rappresentanza altissimi; in uno stato dove sono sempre più demandati compiti e funzioni agli enti locali sono ormai superate organizzativamente; le competenze residue si suddividano tra le provincie e le questure, con vantaggi economici elevati, disponibilità di spazi, facilissima attuazione, alti risparmi per una struttura elefantiaca (prefetto, vice, capo di gabinetto, sicurezza personale e alloggi dedicati al prefetto).Abolizione della figura del segretario comunale, nei comuni in cui è presente un dirigente. Il comune è cambiato, il legislatore non sempre se ne accorge: ove non vi è un principio di responsabilità non vi può essere ruolo, sembra intuitivo, no? Facilissima attuazione, risparmi immediati per il Comune.Ridisegno del ruolo istituzionale delle provincie, come già proposto anche qualche giorno fa da Aurelio Ferrari, con competenze esclusive nel campo territoriale ambientale economico. Rendere poi la Provincia un ente di secondo livello e non esponenziale (ovvero non rappresenta per intero la comunità di riferimento, ma ha delega specifica su alcune materie): in questo modo non sarebbe necessaria l’elezione diretta degli organi amministrativi (presidente, giunta e consiglieri), che invece potrebbero essere scelti tra gli stessi amministratori dei comuni. Solo in queste poche righe si capisce che il risparmio in termini generali sarebbe fortissimo. Qui occorrerebbe una riforma costituzionale, la difficoltà è media ma i risparmi poteziali sicuramente interessanti.Per quanto riguarda poi la nostra città e il nostro territorio faccio solo due piccole proposte a titolo di esempio: ritengo che federalismo significhi anche trattare in modo diverso situazioni differenti quindi il comando provinciale del Corpo forestale forse non è essenziale a Lodi, a differenza di quello di Sondrio.Anche sulla regione si potrebbe intervenire, riconvertendo le sedi territoriali, perché in un’organizzazione specialistica delle funzioni come quella regionale forse gli Ster (sedi decentrate delle Regioni) possono essere riconvertiti, compreso quello di Lodi.Non ci vogliamo sottrarre al taglio della spesa pubblica, in una posizione campanilistica, ma si vuole essere trattati da interlocutori e non da sudditi da punire, e che il Re che sia nudo… lo sappiamo non solo metaforicamente.

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