Soldi pubblici sperperati in iniziative futili

Caro direttore, scrivo amareggiato, per non dire rabbioso, per la vicenda dei nuovi arredi urbani di corso Vittorio Emanuele e di corso Umberto a Lodi. Non voglio insistere, in questa sede, sulle scelte progettuali; per principio, appartenendo alla stessa categoria, rispetto chiunque svolga il proprio compito con serietà ed impegno, anche se, per ipotesi, formula delle proposte diverse da quelle che avrei potuto formulare io, che avrei preferito una soluzione in accordo, e non in contrasto, con i caratteri storico-monumentali dell’ambiente. Comunque, un confronto su questi temi, lo affronterei con serenità, e non con l’amarezza e rabbia, che invece provo.Ma andiamo con ordine.1°) L’opportunità dell’iniziativa.E’ inutile ricordare le ristrettezze finanziarie, in cui versano le pubbliche amministrazioni. Non siamo in grado di portare a termine i grandi progetti interrotti (museo, biblioteca, argini ecc.) e sperperiamo i pochi mezzi che abbiamo in iniziative futili, comunque non urgenti.Non sarebbe stato sufficiente lavare con l’idropulitrice le vecchie fioriere; riempirle di nuove essenze; garantire con opportuni contratti la manutenzione del verde; regolamentare la collocazione di altri arredi privati?Basti vedere la grande dignità che ancora conservano le vecchie fioriere, dove sono accuratamente gestite (Corso Roma, presso il negozio Erbolario; Corso Vittorio, presso Palazzo Barni).Certo che se, invece, si consente al primo venuto di spostare a suo piacimento le strutture, di aggiungere o togliere le essenze, di integrare gli arredi con altri di propria scelta e di qualsiasi modello e dimensione, non saranno né le vecchie, né le nuove fioriere ad ovviare al caos ed al disordine urbano.

2°) La manutenzione.Al momento in cui scrivo, non sono passate che quarantotto ore dalla posa dei primi nuovi arredi. Bene, in Corso Vittorio Emanuele ci sono già due panchine decorate dalle firme dei soliti imbecilli, oltre ad una vasca da cui la “sciura Maria” di turno ha già espiantato l’acerino, che sta tanto bene sul suo balcone.Mi chiedo cosa succederà nei prossimi giorni, quando incominceranno a parcheggiare i vari furgoni di consegna delle merci, che inevitabilmente urteranno con le loro manovre gli arredi appena collocati. La scelta di elementi in plastica, lisci, di colore bianco, non è un invito a nozze per gli imbrattatori, e non offre una troppo debole resistenza agli urti dei veicoli?Almeno per il momento di inaugurare il nuovo arredo, si interverrà a ripulire subito le imbrattature, prima che siano penetrate in profondità nei materiali?

3°) I controlli.In questi ultimi tempi Lodi aveva installato almeno due linee di arredi, a mio giudizio, pregevoli, sia per la fattura che per la funzione, e precisamente la rete delle postazioni di “bike sharing” e la segnaletica turistica.Ebbene, in pochi mesi tutto è stato lasciato al proprio triste destino: targhe divelte, bici sparite o manomesse, graffitari a gogò, addirittura i volantini delle “anime belle” dell’acqua pubblica, che non hanno ritenuto di utilizzare per la propria propaganda gli appositi tabelloni, ma gli arredi urbani.C’è qualcuno che pensa di rimettere in sesto queste strutture? C’è qualcuno che, a dispetto di tutte le telecamere installate, tenta di individuare gli autori degli atti vandalici?Anche quest’ultimo nuovo arredo è stato posizionato nella rassegnata consapevolezza che in breve farà la fine di quelli che l’hanno preceduto, oppure si tenterà di reagire?Ecco, io penso che i cittadini abbiano necessità di un chiarimento in merito ai tre temi che ho voluto esporre; quanto meno, la necessità la provo io, per farmi passare l’amarezza e la rabbia, di cui mi sento pervaso.

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