Siccità, verso lo stato di emergenza: «Riserve di acqua dimezzate rispetto alla media»

La Regione pronta a deroghe sul “deflusso minimo vitale” dell’Adda

Regione Lombardia verso la dichiarazione di stato di crisi idrica regionale. L’annuncio è stato fatto ieri mattina al Tavolo regionale per la crisi idrica. Il provvedimento, che sarà assunto in giunta nei prossimi giorni, disciplinerà l’applicazione delle deroghe al deflusso minimo vitale (il quantitativo minimo di rilascio per non inficiare le condizioni di habitat fluviale) sia sulle aste di Adda e Oglio sia sugli altri sottobacini idrografici del territorio regionale. Saranno quindi assunte misure per il contenimento dei prelievi e per il risparmio idrico. La questione riguarda direttamente il Consorzio Muzza (asta dell’Adda) e quindi la capacità irrigua del sistema nel Lodigiano.

Secondo le rilevazioni di Arpa, complessivamente il manto nevoso, gli invasi idroelettrici montani e i volumi d’accumulo nei grandi laghi regolati hanno un volume pari alla metà della media degli ultimi 15 anni, con una situazione di «severità idrica media – arancione, su tutto il territorio regionale». Senza precipitazioni cospicue, gli attuali volumi del lago di Como, considerata la derivazione avviata da lunedì, possono garantire acqua ai campi fino a metà mese. «La situazione critica sta mettendo a rischio i raccolti e la tenuta delle aziende agricole – commenta l’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi -. Abbiamo studiato un documento che possa coniugare le diverse esigenze, partendo però dalla necessità di produrre cibo. Ci sono difficoltà congiunturali per il settore primario, dovute anche a rincari energetici e all’incertezza internazionale, e la Regione vuole mettere in campo tutti gli strumenti possibili per aiutare le aziende a superarle».

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