La miglior risposta a chi sosteneva che le celebrazioni dei 150 anni sarebbero state solo momenti retorici privi di partecipazione popolare è stata quella di una folta presenza, numerosa ed appassionata. Questa positiva circostanza rappresenta un’affermazione corale della consapevolezza di tutti noi di essere intimamente orgogliosi di essere italiani. Siamo figli di una storia collettiva che 150 anni fa ha tratto un impulso decisivo dall’impegno di uomini delle istituzioni, della politica, della cultura, ma ancor più dalle aspirazioni all’deale di unità di un popolo, quello italiano, sino ad allora disperso in diversi stati benché raccolto nella condivisione di un senso di appartenenza già vivo e presente. Quanti, così numerosi, hanno preso parte in questi giorni alle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia, lo hanno fatto certamente non per svolgere uno stanco rituale, ma per riaffermare i motivi della nostra fierezza nazionale e dell’orgoglio di essere italiani; oggi, a Lodi e in tutta Italia, facciamo memoria della nostra storia unitaria ma assumiamo anche nuova consapevolezza del senso di questa storia, pronti a trarre dalle nostre radici fresca linfa per guardare avanti e costruire il nostro futuro di comunità nazionale. Il Presidente della Repubblica ci ha invitato a vivere queste celebrazioni con forte spirito unitario, affinché questo anniversario non diventi argomento di sterile polemica ma momento di coesione del nostro Paese. E’ un invito autorevole e per la considerazione e la stima nei confronti di chi l’ha rivolto a tuttigli italiani ci impegniamo senz’altro a raccoglierlo, senza rinunciare, tuttavia, ad affermare con chiarezza che rifiutiamo l’approccio a questa ricorrenza di chi parla dell’Italia come se non fosse una cosa seria o fosse solo un accidente della storia. L’Italia, prima ancora di essere per noi oggi il nostro Paese, ha incarnato per tanti uomini, nel Risorgimento, nella prima guerra mondiale e nella lotta di Liberazione, un ideale per il quale impegnarsi, dedicarsi e sacrificarsi, sino a donare la propria esistenza. E gli ultimi istanti di vita di molti di questi patrioti sono stati dedicati a pronunciare le parole «Viva l’Italia». Nonostante questi eventi siamo ormai distanti dal nostro tempo e ci paiano persino difficili da raffigurare, la nostra storia è in realtà ricca di episodi il cui epilogo fu segnato da queste parole, risuonate nella voce dei condannati a morte o di chi stava perdendo la propria vita in combattimento, nella convinzione che ciò lo rendesse degno figlio degno di questa nostra Patria. A noi oggi spetta dunque il compito di ricordarli e di raccogliere l’eredità che ci hanno lasciato, per essere sempre più comunità nazionale, per rinnovare ciò che c’è da rinnovare nella società e nello Stato e per costruire il nostro futuro. E’ questo il senso profondo del «nostro» compleanno che oggi festeggiamo, fieri e felici di essere Italiani. Auguri dunque a tutti Voi e a tutti gli Italiani! Viva l’Italia!
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