«Siamo all’ultimo miglio, non possiamo
inciampare a pochi passi dal traguardo»

Il primario del Pronto soccorso: «Nuovi casi in aumento, paghiamo gli errori di Natale. Serve prudenza se vogliamo uscire dal tunnel»

I contagi sono raddoppiati. «Non va per niente bene». Ieri (venerdì), in pronto soccorso, a Lodi, fino alle 17, si sono contati almeno 10 nuovi positivi, tutti con sintomi respiratori. Un raddoppio numerico rispetto alla settimana precedente. A parlare è il primario del pronto soccorso, il medico Stefano Paglia.

Come sta andando?

«Non bene. Oggi è stata una brutta giornata. Stiamo vedendo molti più pazienti Covid di quanti pensassimo di vederne».

Gravi?

«Tutti pazienti con sintomi respiratori e polmoniti serie».

C’è una ragione?

«Sono frutto dei contatti del periodo di Natale. È chiaro».

I letti sono tutti occupati?

«La saturazione dell’ospedale è costante. Nei pronto soccorso abbiamo sempre una quantità costante di pazienti da ricoverare. Appena si libera un posto si ricovera».

Quanti in attesa di ricovero?

«Se va male anche 30, dipende. Fino ad oggi, in questo periodo, abbiamo avuto una grande necessità di ricoverare pazienti non Covid, se continuano ad arrivare i Covid vediamo come riorganizzarci. L’ospedale si adatta alla tipologia di malati».

Arrivano anche pazienti che potrebbero essere curati a domicilio?

«Sì, assolutamente. Parlo di anziani non Covid. Non dovrebbero venire in ospedale. Il percorso domiciliare ha davvero bisogno di essere sempre più migliorato . È importante».

Quando si inizieranno a vedere gli effetti del vaccino sulla curva dei contagi?

«Ci vorranno almeno 3 o 4 mesi. Da qui ad allora, bisogna tenere alta l’attenzione. La speranza è di arrivare alla bella stagione con il combinato disposto di estate e persone vaccinate. Se manteniamo un profilo alto per quanto riguarda il contenimento, bene, altrimenti facciamo la fine degli altri paesi».

Per esempio?

«Abbiamo visto l’esperienza dell’Inghilterra e della Germania. Pensiamo alle proteste delle persone in Germania contro la violazione della libertà personale. La Germania che era stata giudicata virtuosa, ora ha mille morti al giorno. Ci vuole massima prudenza. Altrimenti, in poche settimane rischiamo di ritrovarci nelle stesse condizioni di prima. Dobbiamo contenere la malattia, senza alternative».

Anche i morti sono aumentati

«Il numero dei decessi per Covid è sempre stato costante, anche se all’inizio i tamponi erano pochi. Il dato dell’Istat relativo all’Italia è chiaro: nel 2020, nonostante l’azzeramento dei morti per incidenti, ci sono stati 80mila morti in più».

In questo periodo abbiamo sottovalutato un po’ la situazione?

«È sempre stata una situazione da considerarsi seria. Continua essere meglio non ammalarsi. Serve più prudenza di quella che c’è stata a Natale».

Ovviamente è ironico...

«Vedremo la portata reale di questo aumento di casi nelle prossime settimane. se è modesto o serio. Io, ovviamente, spero sia modesto».

Vuole lanciare un ultimo messaggio?

«Non mi stanco di ripeterlo: evitare l’accesso spensierato al pronto soccorso per chi non ha il Covid. Non bisogna allentare le misure di sicurezza. Potremmo essere all’ultimo miglio, cerchiamo di non inciampare poco prima del traguardo».

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