Servizio civile, due milioni in Lombardia

Servizio civile: in Lombardia arrivano fondi per 2 milioni di euro. L’annuncio nei giorni scorsi da parte dell’assessore alla famiglia e solidarietà sociale, Giulio Boscagli: serviranno a finanziare i progetti dei Gruppi di volontari del Servizio civile per il 2010. La Lombardia stanzia fondi propri per sostenere il Servizio civile da tre anni a questa parte. Secondo il «Pirellone» per una necessità di rispondere alle domande dei giovani, il cui numero sarebbe tre volte superiore a quello che è effettivamente possibile accontentare con le risorse stanziate dello Stato. In Lombardia, nel 2009, almeno 7.500 giovani hanno chiesto di svolgere il servizio civile, a fronte di 2.500 posti disponibili. Alcune sfumature. Le associazioni che lavorano sul territorio spiegano, però, alcune sfumature rispetto al rapporto tra legge regionale e nazionale sull’anno di volontariato civile. «Siamo di certo contenti di questi nuovi fondi - spiega Ivan Nissoli, responsabile del Servizio civile di Caritas ambrosiana - ma vorremmo che fossero usati per la legge regionale». La legge 2 del 2006 non è stata «attuata nella sua parte più innovativa, ovvero del Servizio civile lombardo in più rispetto a quello nazionale, nella parte che proponeva progetti sperimentali di Servizio civile lombardo, adeguatamente sostenuti al di là della legge nazionale. In tre anni non c’è stata la possibilità di fare quello che in altre Regioni invece è già una realtà». In conformità con quanto stabilisce il Titolo V della Costituzione, infatti, le Regioni possono utilizzare il Servizio civile per scopi legati al mondo dell’assistenza, dell’ambiente e della protezione civile: a livello nazionale rimane la competenza in materia di difesa della patria. A livello regionale si legifera sul Servizio civile grazie a una sentenza del 2004 della Corte costituzionale. I due milioni di euro stanziati dalla Regione Lombardia per sostenere iniziative di Servizio civile per il prossimo anno sono previsti nella legge regionale 2/2006. Questa legge, ancora in larga parte incompiuta, soprattutto nell’articolo 8 che prevedeva la promozione di progetti sperimentali, si era data l’obiettivo di valorizzare il Servizio civile con particolare attenzione all’ambito dell’azione regionale volta a promuovere l’associazionismo e il volontariato, secondo la declinazione del principio di sussidiarietà (orizzontale) cui è volta tutta l’azione del governo regionale. Con la legge regionale 2/2006 la Regione si era detta intenzionata ad assumere un ruolo attivo e propositivo nei confronti di questi enti, a coordinare la loro iniziativa in materia di Servizio civile con quella degli altri enti locali permettendo la progettazione di servizi innovativi e qualificati, finalizzati al raggiungimento di un triplice obiettivo: fornire alle giovani generazioni che sceglieranno di prestare questo servizio, un’opportunità formativa unica nel suo genere; implementare quantità e qualità dei servizi resi ai cittadini e alle cittadine; alimentare e rafforzare la rete di strutture e organizzazioni di volontariato e del privato sociale presenti sul territorio lombardo. Altro scopo era attivare delle «reti territoriali» per favorire l’accesso al sistema del Servizio civile lombardo di enti meno strutturati; riequilibrare a livello regionale il rapporto tra enti pubblici e privati; favorire lo sviluppo di progetti «sociali»; sperimentare interventi innovativi con i progetti previsti dall’articolo 8 della legge regionale. «Questi due milioni di euro - riprende Nissoli - sono semplicemente il completamento del finanziamento triennale della legge regionale che sono stati stornati a livello nazionale per fare in modo che non venissero persi. Certo, il rifinanziamento è un aspetto positivo, perché permette a un maggior numero di giovani lombardi di fare il servizio civile». In Lombardia questa opportunità è rimasta un po’ a metà e ancora, dopo tre anni, non è compiuta: «Mancano tutti i regolamenti attuativi per far partire la legge - spiega Nissoli - e in particolare la parte più innovativa della legge, che all’articolo 8 dice che possono essere sostenuti progetti sperimentali diversi dalla legge nazionale». Ma ha ancora senso la proposta di Servizio civile e, in particolare, in un territorio come quello lombardo? Secondo Anisia Borghetti, responsabile del coordinamento Acli del servizio civile della Lombardia, «ha ancora senso perché ci consente di fare formazione alla cittadinanza, di affrontare sia nella teoria sia nel concreto temi di educazione civica che non si affrontano più nelle scuole, perché ci aiutano a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità e alla cittadinanza». «Certo, ancora qui al nord registriamo più abbandoni dell’esperienza da parte dei giovani, che magari nel frattempo trovano lavoro - spiega la responsabile Acli - e sappiamo che al sud invece questo non succede perché può sostituire la possibilità occupazionale».

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