Senna, lo stop della Provincia: «Non esistono le condizioni per insediare una logistica»

Il nuovo insediamento dovrebbe sorgere sulla provinciale 141 a ridosso dell’abitato di San Martino Pizzolano

«Lo stop alle logistiche senza senso non è solo a parole, l’ipotetico insediamento di Senna Lodigiana deve passare da una variante urbanistica e dalla concertazione d’ambito, e mi pare proprio che non ci siano le condizioni per un’approvazione». La Provincia di Lodi frena l’ipotesi di una nuova logistica lungo la strada provinciale 141, interamente in territorio di Senna Lodigiana, ma di fatto a ridosso di San Martino Pizzolano, frazione di Somaglia.

Al momento non vi sono atti pubblici ufficiali, ma un’interlocuzione registrata al protocollo comunale di Senna. In compenso, i terreni sono stati messi nella disponibilità del colosso internazionale dell’immobiliare logistica Logicor, che propone a catalogo la disponibilità di due magazzini da 28mila e da 50mila metri quadrati, oltre uffici, sull’intera area di 223mila metri quadrati indicata nello strumento urbanistico comunale come area produttiva. Sono i terreni che la Provincia di Lodi e i comuni d’ambito chiedevano a Senna di retrocedere (almeno parzialmente) ad agricoli per compensare la trasformazione di 300mila metri quadrati a Ospedaletto per l’accordo di programma regionale riguardante l’insediamento di Akno Business Park. Senna si è chiamata fuori proprio in virtù della possibilità che si concretizzi l’insediamento sul proprio terreno comunale, anche a fronte di una gestione delle compensazioni che San Cristoforo vuole governare in modo sovracomunale, una scelta che finora non ha convinto i comuni, timorosi che i progetti vadano a vantaggio di altre parti del territorio che con la logistica Akno e i potenziali disagi poco abbiano a che fare.

Tuttavia le norme e gli enti coinvolti sembrano dire di no a Senna. «I terreni su cui Senna ipotizza un nuovo insediamento logistico sono produttivi, ma le norme regionali volute dall’assessore al territorio Pietro Foroni nel 2018 impongono che la destinazione sia espressamente logistica, diversamente si deve andare a compensazione con una procedura analoga a quella di Akno nella sostanza, anche se più semplice dal punto di vista burocratico», afferma il presidente della Provincia Francesco Passerini. In pratica, pur con una semplice variante di Sportello Unico (procedimento più veloce), comunque si deve intervenire sullo strumento urbanistico, prevedendo che il saldo finale di suolo consumato sia a pari e con il via libera dei comuni d’ambito e della provincia. «Ma andare a fare una nuova logistica stretta su una strada provinciale di calibro ridotto, la 141, a due passi da un centro abitato di un comune diverso da quello su cui è ubicato l’insediamento, francamente non mi sembra una buona idea – conclude Passerini -. I comuni contermini hanno già espresso tutte le loro perplessità, e come Provincia siamo contrari. Finora non ci sono atti amministrativi, ma solo chiacchiere. La nostra posizione però è chiara».

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