Scarti nella roggia, moria di pesci

Moria di pesci nella roggia Balzarina di Lodi Vecchio a causa dello sversamento “fuori controllo” degli scarti dell’impianto di biogas. La scoperta è stata fatta ieri mattina all’alba da un agricoltore, che ha notato l’acqua nera e maleodorante della roggia, mentre i pesci, anche di grossa taglia, galleggiavano senza vita in superfice.

I primi a intervenire sono stati gli agenti della polizia provinciale. Fatti i primi accertamenti, hanno risalito la corrente della roggia fino ad arrivare alla cascina San Marco Minore, alle porte della città sulla provinciale 115. La roggia passa alle spalle della cascina prima di attraversare la rotonda sulla provinciale ed entrare a Lodi Vecchio. E proprio nei pressi della cascina si immette nelle sue acque un fosso colatore che proviene dai campi e raccoglie le acque di irrigazione.

Le indagini (come hanno riferito sia la polizia provinciale che l’Arpa) hanno permesso di individuare il punto presunto in cui le sostanze inquinanti si sono immesse nella roggia, appunto quel colatore, mentre la causa sembra fosse lo sversamento nei campi del cosiddetto digestato, ovvero quello che resta del mais e di altri prodotti vegetali dopo la fermentazione nell’impianto di biogas, presente nell’azienda agricola, per la produzione del gas. Si tratta di un materiale che generalmente può essere utilizzato nei campi come fertilizzante, ma che, se versato in quantità eccessive, non viene assorbito dal terreno e così si riversa nelle rogge. Se in questo caso ci sia stato dolo o colpa (se cioè ci sia stata o meno consapevolezza del possibile danno), verrà accertato in seguito.

Insieme alla polizia provinciale è stata interpellata anche l’Arpa (l’Azienda regionale per la protezione dell’ambiente). I tecnici hanno prelevato campioni di acqua a valle e a monte del colatore, per verificare se effettivamente proprio in quel punto cambiava la composizione dell’acqua.

I campioni sono poi stati inviati al laboratorio di analisi di Parabiago (Milano). I risultati, che saranno disponibili fra una settimana circa, dovranno dire se la morte dei pesci è stata provocata dalla presenza di qualche sostanza tossica specifica o per mancanza di ossigeno. Alle operazioni di prelievo era presente anche il titolare dell’azienda.

Per fermare l’inquinamento, invece, è stata realizzata una piccola diga in terra nel percorso del colatore prima che si immetta nella roggia.

La polizia provinciale di Lodi ieri è rimasta al lavoro per quasi l’intera giornata. Il titolare dell’azienda agricola, identificato già in mattinata, ha assistito a tutte le operazioni. Nei prossimi giorni verrà denunciato a piede libero per “abbandono di rifiuti”. Benché infatti quegli scarti possono essere utilizzati nei campi, il loro uso scorretto o improprio costituisce un reato penale. I pesci morti, recuperati, sono stati smaltiti.

Davide Cagnola

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