SANT’ANGELO Da galleria commerciale a “ecomostro”: bivacchi notturni e degrado

La situazione dello stabile di piazza Vittorio Emanuele II diventato terra di nessuno

Doveva essere un polo del commercio in grado di dare ancora più vita a quello che era a quei tempi il quartiere di San Rocco. Una nuova finestra su servizi e attività tra via Cavour, via Fratelli Barasa e piazza Vittorio Emanuele II. Invece due dei finestroni che affiancano la scalinata esterna sono il lasciapassare per intrusioni notturne.

Una situazione segnalata già da tempo ma che, per ora, non sembra trovare una soluzione quella di ciò che si potrebbe definire senza ombra di dubbio un “ecomostro”. Pensata come un’innovativa e futuristica cittadella decenni fa, ora invece è una terra di nessuno appena sotto il livello stradale in via Cavour, all’angolo con via Fratelli Barasa. Un tempo la zona era definita “la baia”, i più storici santangiolini ricorderanno ancora questo nome dato all’area ad inizio secolo scorso.

Poi il piano di riqualificazione fermatosi al palo. E ora quindi i gradoni esterni sono impreziositi da graffiti e scritte oscene, cocci di bottiglia sparsi ovunque e le aiuole che accompagnano la scalinata a fianco di via Fratelli Barasa ricolme di rifiuti. Ma non c’è chi manca anche di entrare nell’immobile. Da uno dei finestroni lato scalinata appunto è ben visibile una leva di fortuna utile a favorire l’accesso, con bancali e “panettoni” solitamente posizionati a bordo strada utilizzati a mo di contrappeso per non rischiare di cadere. Poi ancora rifiuti: una scarpa, ruote di bicicletta, bottiglie e pacchetti di sigarette, lasciati da chi sicuramente è entrato nel corso di questi anni. La situazione è stata segnalata dai residenti più volte, visti i bivacchi e il forte degrado.

Le serrande sono tutte abbassate, uno degli accessi è stato murato, ma è ancora possibile scorgere tra i tagli nei teli la solitudine degli ambienti che attendevano un luminoso futuro e i segni degli ingressi notturni. Una situazione di estremo pericolo perché evidenti sono le testimonianze di persone che vi fanno accesso. Ma il pericolo è anche all’esterno, nel piazzale, dove cocci e piccoli frammenti di vetro possono costituire un pericolo per chiunque passi di lì.

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