VIDEO Santa Chiara fa i vaccini a domicilio, così la Rsa aiuta le persone più fragili

Contratto della struttura con l’Ats per effettuare 148 somministrazioni a chi non può recarsi autonomamente negli hub

Borsa in mano con siringhe, vaccini conservati in frigorifero, ossigeno e strumenti per trattare subito eventuali e rare reazioni secondarie.

Il medico e l’infermiera di Santa Chiara, ieri, sono partiti per le case dei pazienti fragili, dando il via alle prime 12 vaccinazioni a domicilio, delle 148 commissionate da Ats e Asst di Lodi alla casa di riposo di via Gorini. Altre 250 sono in carico agli operatori della Bassa.

«La nostra equipe - spiega la direttrice di Santa Chiara Simona Sarchi - è costituita da medico e infermiere o da medico soltanto, a seconda dei casi. Gli operatori si recano in casa delle persone considerate fragili, che non possono rivolgersi da sole presso l’hub vaccinale. I nostri utenti hanno dai 50 anni in su. Vacciniamo la persona ed, eventualmente, il caregiver. A fornire i vaccini è Asst, in genere Pfeizer o Moderna, il giorno prima della vaccinazione».

Santa Chiara ha stilato un contratto provvisorio da 35mila euro con Ats. «Poi - dice la direttrice - verremo pagati sull’entità delle prestazioni realmente erogate. Il contratto, per ora, è provvisorio. Il contributo è di 25 euro per il vaccinando e di 20 per il caregiver».

A partire, ieri, con i primi 12 vaccini, sono stati l’infermiera care manager Antea Biatta e il medico geriatra Antonio Agnusdei.

«Si tratta di un servizio molto atteso dalla popolazione - commentano i due professionisti -. Ad oggi abbiamo ancora una quota di utenza fragile non raggiunta dalla vaccinazione. L’attivazione della vaccinazione a domicilio parte dai medici di medicina generale e riguarda quei pazienti allettati e fragili con patologie che compromettono gli spostamenti in sicurezza. In genere le persone vaccinate a domicilio sono affette da insufficienze respiratorie, patologie neoplastiche in trattamento, sono pazienti immunodepressi o anche con fragilità sociale, cioè senza la possibilità di essere accompagnati negli hub vaccinali».

Gli operatori di Santa Chiara si sposteranno tra Lodi e i Comuni del Centro Lodigiano, da Massalengo a Marudo, San Martino e Sant’Angelo, per citarne solo alcuni.

«Noi spiegano i dottori Biatta e Agnusdei - gestiamo anche l’Adi Covid (Assistenza domiciliare integrata dei pazienti con il Covid), quindi abbiamo vissuto con Santa Chiara anche tutta la pandemia. Attualmente abbiamo ancora tra i 30 e i 40 utenti in monitoraggio o sotto sorveglianza con i tamponi al domicilio. È stato normale per la casa di riposo e i suoi operatori scegliere anche questo nuovo percorso vaccinale. Non c’è un ritorno economico, di fatto. Questo è solo un modo per stare ancora di più vicini alle persone».

«Gli operatori - spiega la direttrice - stanno dando un contributo fondamentale per dimostrare che Santa Chiara c’è ed è presente sul territorio».

Così, ieri, alle 9, il medico e l’infermiera sono saliti sulle loro auto e si sono diretti in città, a casa delle persone per le prime vaccinazioni.

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