San Rocco onora Emilio Casali, il volontario stroncato dal Covid

Alla sua memoria il Navarolo d’Oro, la tradizionale benemerenza assegnata dall’amministrazione

Emilio Casali era originario di Corno Giovine ma per tutti era un sanrocchino: e del resto a San Rocco al Porto viveva da quarant’anni, da quando aveva sposato Luisella Vezzulli, dalla quale ha avuto due figli: la primogenita Simona e il secondogenito Gabriele. Sono stati i famigliari a ricevere lunedì mattina il Navarolo d’Oro dedicato dall’amministrazione comunale alla memoria di quel concittadino da tutti amato: ex consigliere comunale e storico volontario della Protezione civile e della Pro loco, Casali negli ultimi sedici anni era entrato alla Croce Rossa di Codogno ed è in servizio, molto probabilmente nel soccorrere i malati a casa, che un anno e mezzo fa si è ammalato di Covid e a maggio del 2020 è morto.

È stata la moglie di Casali, Luisella, a ricordare il cuore grande del marito, il suo “esserci” sempre e comunque. Per lei, per i figli, per chiunque avesse bisogno. Dove il dovere o l’affetto lo chiamavano. Un passato da operaio alla ditta Bassi di San Rocco al Porto e più tardi capo reparto in una grossa società piacentina, Casali era stato tra i fondatori del nucleo originario della Protezione civile, sorto dopo la terribile alluvione del Po nel ’94. Quindi volontario Pro loco e negli ultimi sedici anni impegnato nel gruppo di Croce Rossa di Codogno, dove svolgeva anche l’incarico di tutor delle nuove leve.

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