SAN GIULIANO Feste “abusive” nella cantina, stangata al negozio etnico

I vigili urbani sono intervenuti dopo le segnalazioni dei residenti

Feste a ritmo di musica Sudamericana condite da birre e fette di torta nel seminterrato di un’attività etnica del centro di San Giuliano: nei confronti del titolare oltre alle multe è scattato il divieto di somministrare bevande e alimenti in “cantina”. A dare l’allarme nelle scorse settimane, quando i dispositivi regionali avevano già bandito i raduni, erano stati propri i cittadini che dalla strada e dai palazzi del circondario avevano notato uno strano viavai di persone che facevano spola nel locale da cui provenivano ritmi caraibici.

La polizia locale ha quindi condotto alcuni controlli nel corso dei quali in due momenti diversi ha accertato la presenza di festeggiamenti in violazione sia ai provvedimenti anti-contagio sia alle norme in materia urbanistica in quanto lo spazio in questione non ha i requisiti, e quindi nemmeno le autorizzazioni, per ospitare eventi alla presenza di pubblico. Il seminterrato dovrebbe infatti essere utilizzato esclusivamente come deposito delle scorte di derrate che devono poi essere consumate nel bar collocato al piano superiore che ha invece le regolari licenze, sebbene in questo momento debba anch’esso sottostare alle misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Intanto la situazione viene tenuta monitorata anche dai sangiulianesi della zona che, soprattutto in questo periodo segnato dall’emergenza sanitaria, si sono mostrati pronti a chiamare il comando di via Giolitti ogniqualvolta riscontrano dei comportamenti anomali.

L’assessore al commercio Francesco Salis commenta: «Noi come amministrazione da quando ci siamo insediati abbiamo sempre chiesto a tutti il rispetto delle regole, ma soprattutto in questo momento attenersi alle disposizioni significa tutelare la propria salute e quella degli altri, pertanto è particolarmente importante che ci sia una responsabilità individuale. Inoltre - fa presente l’esponente dell’esecutivo di centrodestra -, in una fase che è particolarmente difficile per tutti i titolari di bar e ristoranti, ritengo che non debbano verificarsi casi di concorrenza tenendo conto che le regole per contenere la diffusione del virus richiedono un sacrificio collettivo».n

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